domenica 9 febbraio 2020

Cold Reading - ZYT (2020)


La prima impressione ascoltando i Cold Reading è quella di avere di fronte una band inserita perfettamente nel panorama alternative rock del midwest emo statunitense, invece il quintetto non solo ha origini europee ma arriva da Lucerna, quindi Svizzera, uno dei posti più improbabili dove si pensa che questo tipo di musica possa germogliare e fiorire. Nati nel 2014 e intestatari finora di un album (Fractures and Fragments, 2015) e di un EP (Sojourner, 2017), negli anni i Cold Reading hanno affinato le loro capacità di scrittura, focalizzando ed impostando il loro stile sempre con maggior sicurezza.

E' a questo punto che i Cold Reading si imbarcano nel progetto ambizioso che domina questo secondo album dal titolo ZYT. Acquisita una buona maturità e confidenza negli arrangiamenti, oltre ad un secondo chitarrista, nel 2018 inizia nel gruppo a prendere forma l'idea di un concept album che abbia come filo conduttore lo scorrere del tempo, tema scandito da differenti prospettive e quindi adatto per aggiungere una sfumatura musicale che possa caratterizzare ognuno di questi aspetti. Data la natura del concept la band decide di suddividere l'album in tre EP il primo dei quali, Part 1: Past Perfect, viene pubblicato lo scorso maggio, seguito da Part 2: Present Tense (settembre) e infine Part 3: Future Continuous (gennaio).

ZYT è la combinazione completa dei tre EP che, a partire dal primo brano Through the Woods,Pt.1, presenta un gruppo ancora innamorato dell'emo, ma che lascia da parte le dinamiche alla Brand New dell'esordio - anche se non dimenticate del tutto (Escape Plan Blueprint/New Domain) - e lo trasporta in una dimensione più contemporanea. Il che vuol dire aggiungere alla formula suggestioni sonore e piccoli accorgimenti mutuati da universi paralleli come il post rock (Mono No Aware, Oh Seewt Hereafter, Present Tense) e math rock (Stay Here Stay Now). E' naturale che non si deve prendere alla lettera ognuno di questi influssi, ma la lettura di superficie della combinazione di tali equilibri crea dei paesaggi sonori perennemente in bilico tra malinconia e aggressività, fino ad arrivare alla sublimazione sognante della terza parte con brani eterei come Tree Diagram e Through the Woods,Pt.3. In effetti alla fine dell'ascolto di ZYT ci si sente come al termine di un viaggio che ti ha laciato qualcosa.




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