mercoledì 27 marzo 2019
Introducing black midi
Con l'ascesa inesorabile black midi sembra di essere tornati agli anni '90. Senza nessuna pubblicazione ufficiale e senza l'ausilio di social network, questi quattro giovanissimi iniziano circa un anno fa a mettere a ferro e fuoco i club live londinesi, fino a che il passaparola delle loro esibizioni si espande a macchia d'olio e compaiono i primi attestati di stima anche tra i colleghi (vedi Jeremy Pritchard degli Everything Everything e Mike Vennart) e vale anche una collaborazione con l'ex CAN Damo Suzuki. Insomma si riparte dalla gavetta come si faceva una volta: rifiutando il fondamentale apporto di Internet per avere visibilità, i black midi hanno dimostrato che ancora oggi se davvero la tua musica è potente e hai del talento nel proporla puoi emergere ugualmente dalla massa.
Da qui è stato tutto un susseguirsi di complimenti e hype cresciuti fino a raggiungere l'apice con questo nuovo singolo Crow's Perch, uscito ieri e di cui adesso tutte, ma proprio tutte, le testate web più cool ne stanno parlando. The Quietus nella sua sintesi della recensione di un concerto dà la definizione migliore dei black midi: "Sometimes they sound like a math rock band, sometimes they sound like punks, sometimes they’re post-punk, psychedelic, noise, prog, rock, indie or blues. But they are none of the above, something indefinable and new."
Gli altri singoli pubblicati finora - BmBmBm e Speedway - sono altrettanto estremi nel loro proporre un misto degenerato ideale tra post punk e krautrock, tale da non offrire compromessi sonori. Le caratteristiche che ad un primo impatto colpiscono sono lo spettacolare e frenetico drumming di Morgan Simpson e il cantato idiosincratico di Geordie Greep che pare un'evoluzione psicopatica delle declamazioni degli Slint. Ma anche il basso di Cameron Picton e la chitarra di Matt Kelvin aggiungono i propri peculiari assalti sonici come fossero guidati senza controllo tra spasmi di furia improvvisa e tensioni latenti. Naturalmente adesso i black midi hanno una pagina Facebook, forse creata a furor di popolo, e anche un contratto con la Rough Trade. Attendiamo il primo album.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento