giovedì 28 marzo 2019
East of the Wall - NP-Complete (2019)
Nel progressive metal quando si parla di tecnicismo e competenza strumentale c'è solo l'imbarazzo della scelta, come per dire che è difficile e anche inutile conclamare chi abbia più capacità in tal senso a discapito di altri. Gli East of the Wall sono una specie di eccezione alla regola poiché rendono il compito di individuare questa eccellenza molto meno arduo. Alla loro formula non manca nulla: melodia vs. aggressività, varietà tematiche vs. distensioni strutturali e una capacità tecnica da fare invidia a molti loro colleghi.
Mettiamola così: ascoltando i precedenti album della band, in particolare Redaction Artifacts e The Apologist, mi sono convinto che gli East of the Wall si pongano una spanna sopra a nomi ben più chiacchierati in ambito prog metal per quanto riguarda la preparazione e il creare strutture musicali tecnicamente complesse e nonostante ciò ampiamente godibili, tanto che sono rimasto sorpreso per la relativa poca fama di cui ancora gode questa band del New Jersey attiva ormai da quasi quindici anni. La differenza è essenzialmente questa: se nella maggior parte delle band prog metal ci si focalizza in modo episodico alla prominenza di uno strumento rispetto ad un altro, negli East of the Wall si percepisce un'unità strumentale dove ogni elemento coopera con l'altro e nessuno viene subordinato. Tutta l'architettura è una ragnatela di costante virtuosismo.
Il quinto album in studio NP-Complete non è da meno, anzi intensifica e fa sfoggio di queste qualità in modo ispirato, sebbene l'abbandono di Ray Suhey abbia lasciato il gruppo con "solo" due chitarre, e finalmente potrebbe essere l'album per rendere più popolare il nome degli East of the Wall. NP-Complete infatti, pur rimanendo fedele a dettami post metal, depotenzia gli interventi harsh vocals di Matt Lupo e lascia ampio spazio alla voce di Greg Kuter, impegnata a tratteggiare melodie epiche e malinconiche, talvolta quasi dolce nel suo tono posto così in contrasto con il contesto, un po' come era accaduto per la sorprendente cover di Nick Drake River Man.
Questo stratagemma fa in modo di accennare spunti psichedelici con Tell Them I'm Sorry, Somn 6 e The Almost People che erano estranei e assenti nei lavori precedenti, maggiormente impegnati a trasmettere potenza massiccia. L'album segna anche un altro primato per la band con Fast-Bang Pooper Doop che è la cosa più vicina ad un singolo che gli East of the Wall abbiano mai prodotto. Nuovi aspetti stilistici che se sommati rendono il gruppo più accessibile a chi, come il sottoscritto, non ama particolarmente gli aspetti vocali estremi, anche se sono riuscito ad apprezzare gli album precedenti in virtù della straordinaria capacità tecnica dei membri. Ecco, NP-Complete mantiene intatto l'avventuroso approccio alla composizione (Clapping on the Ones and Threes, N of 1) e lo rafforza nella melodia del cantato. Un ritorno in grande stile dopo sei anni di attesa.
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