venerdì 13 dicembre 2013

Intervista con i Murder by Death


Murder by death....fiamminga bloccata sul ponte del Bassanello con il tram di fianco!
Murder by death.... la fuga di Natale per fumare sulla tomba di Antenore!
Murder by death... and the fucking cold here!
Murder by death... e l'impossibilità di stare sobrio dopo che se n'era andata!
Murder by death... folk in onore del whisky!

Pochi gruppi indie folk sono riusciti ad emozionarmi come i Murder By death. Un folk condito da cinque artisti in camicia da boscaiolo che utilizzano più e diversi strumenti (violini, tastiere, mandoli, corna..) e che raccontano storie in ogni loro album (concept album). Una voce calda e corposa, violenta come il miglior whisky dopo una nottata passata a bere e a dimenticare, una voce che non lascia indifferente ma che si lascia ascoltare e deliziare.
I loro primi due album: Who Will Survive, and What Will Be Left of Them?, In Bocca al Lupo sono, a mio avviso, le loro opere migliori, magari, da ascoltare in macchina bevendo un caldo whisky che scalda e brucia la gola.


Come sono nati  i Murder by Death?

Grazie ad un paio di amici con i quali mi divertivo a suonare. Il nome richiama invece quel film oscuro, Murder by death, che tanto ci divertiva. Pensammo che la nostra musica fosse oscura come il film e così decidemmo di prendere in prestito il nome.
 

Com'è stato suonare con Gerard Way dei Chemical Romance e Geoff Rickly dei Thursday?

Wow... fu tanto tempo fa. Sono dei bravissimi ragazzi e noi fummo contenti che due band così famose apprezzassero la nostra piccola band.


Come descrivi la tua musica?

Non è semplice. Ogni canzone ha una sua personalità. Siamo stati definiti in ogni modo, ma se qualcuno me lo chiede, rispondo sempre che si tratta di una band oscura che proviene dall'America e poi cerchiamo di parlare di qualcos'altro.

 

Qual è l'umore del vostro ascoltatore usuale?

 Minaccioso, sterile, ansioso.


Quant'è difficile avere nuove storie, emozioni o nuovi messaggi da trasmettere ai vostri ascoltatori?

Credo che più suoni e scrivi, più sia difficile avere qualcosa di nuovo da dire. Così cerco di non scrivere finché non ho davvero qualcosa di utile ed interessante da dire.

A chi vi ispirate?

Personalmente, sono cresciuto ascoltando moltissimi stili diversi e questa band ne è il risultato. Mi piace ogni genere: dal soul ai Cure, The Pogues, David Bowie.


Cos'è cambiato dai primi album ad ora?

Abbiamo sempre cercato di fare qualcosa di diverso per ogni album. Alla fine diventa noioso fare sempre la stessa cosa.


Dove trovi l'ispirazione per le tue storie fantastiche e così oscure?
Chi lo sa? Libri, film, immaginazione.

 
 
Come nascono i titoli delle vostre opere?

Facciamo semplicemente ciò che ci piace. Assoldiamo nostri cari amici che sono artisti o se vediamo qualcuno che ha creato qualcosa che ci piace, gli chiediamo di lavorare con lui.


Quant'è importante il whisky per il vostro gruppo?

É il nostro drink ufficiale e regionale ed è di uso comune in quest'area. Ci piace molto bere del buon bourbon.


State lavorando a qualcosa di nuovo?

Sì, assolutamente... stiamo iniziando a scrivere le nuovi canzoni.


http://www.murderbydeath.com/

Intervista e traduzione a cura di
Francesco Notarangelo

 

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