giovedì 1 settembre 2022

Altprogcore September discoveries



Formati da musicisti che hanno già militato nelle band Dashboard Confessional, Shai Hulud, As Friends Rust, The Rocking Horse Winner e Slap Of Reality, i The Darling Fire avevano debuttato nel 2019 col discreto Dark Celebration. Adesso invece il secondo album Distortions, in uscita il 16 di questo mese, si lancia verso territori più definiti e convincenti. Nel plasmare un'atmosfera da soffice melodia metal, il gruppo congiunge lo shoegaze spaziale degli Hum con un dream rock dalle tinte dark ed eteree.
 



Davvero un peccato che nel 2019 With or Without, secondo album degli Overslept, sia passato praticamente inosservato. Reduci da un primo lavoro altrettanto pregevole (I've Been Keeping To Myself, 2015) il quartetto di Denver concepito inizialmente come progetto solista pop acustico del frontman Elias Armao, si è evoluto in un più composito midwest emo tecnicamente articolato che incorpora break e dinamiche math rock, ma restando fedele ad un'estetica accessibile. Un gran disco da recuperare e che meriterebbe maggior attenzione.
 


 
Drifter è l'esordio dei concrete concrete, trio post rock giapponese trapiantato a New York. La particolarità dell'album è quella di sostituire i crescendo e le dinamiche in tensione tipiche del genere con progressioni fusion e un uso molto pertinente di un'intera sezione d'archi. L'album è stato registrato da Mino Takaaki dei toe, altro gruppo molto in vista all'interno del math rock.
 
 


I Freak Motel sono un quartetto sardo che esordisce con Freakenstein, un EP di quattro tracce impostate su un jazz che non ha paura di confrontarsi con elettronica, post rock e psichedelia mischiati insieme in digressioni sotto forma di jam. Per fan di Sky Window, Three Trapped Tigers e Ozric Tentacles.



Dopo un esordio abbastanza incerto e non proprio a fuoco, i Moon Letters con il secondo album Thank You From the Future operano un bel salto qualitativo e producono un frizzante prog psichedelico con qualche appiglio al passato, tipo guardando all'aspetto hard rock dei Queen, ma sostanzialmente con i piedi ben saldi nel presente.



Ancora di psichedelia si parla con gli Out of the Beardspace, ma declinata in versione fusion e jam band. Il terzo album Like Moths To A Flame è per lo più strumentale, ma nella decennale carriera del collettivo dalla line-up variabile e aperta è solo una della tante incarnazioni che può prendere la loro musica, sempre ovviamente rimanendo fedeli a parametri prog.



Partendo da premesse post punk e hardcore il trio dei General Admin si sposta su terreni math rock e prog in questo secondo EP che sembra un buon biglietto da visita come aggiunta nella già folta schiera di gruppi inglesi che vagano negli stessi paraggi stilistici.
 



Curioso progetto di Antonio Mazza, musicista canadese che nel suo esordio Luana Moth produce e suona tutto da solo, con l'ausilio alla voce della sorella Giovanna Mazza, per un album di frenetica elettronica lo-fi sospesa tra gli esperimenti glitch di Max Tundra, il prog e il krautrock.

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