venerdì 27 settembre 2019
Car Bomb - Mordial (2019)
Per i Car Bomb l'ultimo album in studio Meta aveva segnato un profondissimo solco nell'eccellenza del mathcore. Oltre che riscuotere consensi pressoché unanimi è diventato istantaneamente un classico moderno del genere. Nella costante crescita artistica del quartetto di Long Island Meta si era piazzato molti livelli sopra ai suoi predecessori, stabilendo un punto standard difficile da superare. Con Mordial i Car Bomb ci dicono invece che tutto quello che avevamo ascoltato era solo un preambolo, un corposo e gustosissimo antipasto per una portata ancor più devastante e cervellotica. Ora, anche se è ingiusto fare paragoni tra due opere talmente eccelse, ammetto che il mio gusto personale continua (per ora) a preferire Meta, ma è innegabile da un punto di vista oggettivamente critico quanto sia superiore la portata di Mordial che, facendosi strada con un'irruenza di uno schiacciasassi, espande in ogni direzione concepibile gli elementi e le possibilità presentate nel lavoro precedente.
Mordial è un'esplosione di mathcore cerebrale ed imprevedibile, talmente imprevedibile che rimette in discussione anche l'aspetto formale inteso come tale. Nei Car Bomb infatti non sono più presenti quelli che noi individuiamo come cambi tematici, ma vengono sostituiti da continui ed estenuanti tour de force ritmici che si frantumano in molteplici riff, creano frammenti episodici all'interno dello stesso brano, annullando il concetto stesso di struttura, anche in base ad improvvise frenate o accelerazioni. La similitudine più calzante con l'aspetto matematico del loro stile verrebbe da individuarla nelle espressioni: qui non ci sono i classici A+B+C+A+D+E che si rincorrono scambiandosi i posti, ma i Car Bomb scavano più a fondo, si mettono ad aprire parentesi tonde, quadre e graffe e dentro ci infilano le loro operazioni strumentali, dissezionate e moltiplicate su più fronti e livelli, e il cui risulatato finale va a confluire nel brano completo.
Se poi vogliamo si può parlare di come l'apparato sonoro venga portato a livelli estremi non solo dal punto di vista di impatto uditivo, ma anche da quello del contrasto stilistico tra le parti, grazie ad innesti che lo vanno ad arricchire sotto vari aspetti. Per dire, questa volta sono distinguibili nel caos apocalittico sporadiche parti di piano e chitarre acustiche e addirittura fanno capolino dei vocalizzi di voce femminile in Xoxoy che non è altri che quella di Courtney Swain dei Bent Knee. Tutti elementi che su Mordial hanno subito un'intensificazione rispetto a Meta: la potenza è più potente, la melodia è più melodica. Eppure, nonostante queste collisioni, suona tutto talmente così compatto e monolitico che l'unione dei contrasti acquista un senso compiuto. Perciò non si pensi a nichilismo e distruzione, la precisione chirurgica con la quale i Car Bomb si distinguono nel dare identità propria ad ogni singola traccia sarà una goduria per la parte razionale e intellettuale del vostro cervello.
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