giovedì 1 febbraio 2018

Altprogcore February discoveries



Giovane quartetto di Boston, i Vitamin Sun sono un ottimo esempio di come ormai venga percepito il progressive rock dalle nuove leve americane. Praticamente il passato dei gloriosi anni '70 è come se non fosse mai esistito e qui le influenze inedite che vanno a decorare intricate trame sono l'indie, il math rock, il midwest emo e un po' di jazz. Il nuovo album For You, Out of You, che arriva dopo un full length e due EP, offre delle chicche come Backwards Dog, Burgundy e Something Very Else.



Quasi stesso discorso per i canadesi Omhouse che con Eye to Eye offrono un sofisticato art pop tra XTC e Cardiacs con melodie oblique e psichedeliche improntante su arpeggi di chitarra con progressioni non convenzionali. Anche loro approcciano la materia pop in modo singolare, assolutamente non scontato e con più di qualche rimando alle nuove frontiere del progressive rock.



La cantante e polistrumentista greca Olivia Hadjiioannou, che per semplicità si è ribattezzata Oh., ha già all'attivo alcuni lavori che si coniugano tra il progressive metal e il crossover prog. Dopo lo strumentale metal sinfonico dell'album Synemotion il nuovo singolo Deserted Eyes torna a mettere in mostra le sue doti vocali (come già avvenuto nell'EP di esordio Sleeping World) e anticipa un lavoro in studio previsto in uscita per questo autunno.



The Yunahon Mixtape era stato caricato su Bandcamp dal suo creatore Jade Lilitri nel gennaio 2017 sotto consiglio dell'amico batterista Aaron Masih, con il quale Lilitri lo ha registrato. Dopo la frustrazione di non aver trovato nessuna etichetta disposta a pubblicarlo. In un anno il passaparola ha fatto divenire The Yunahon Mixtape un piccolo successo indie emocore tanto che la Triple Crown Records ha firmato un contratto con gli Oso Oso e lo ha finalmente distribuito.



Pur essendo stato realizzato nel 2009 devo dire che l'esordio discografico sei Sights and Sounds è comparso nel mio radar solo ora grazie ad un post nel gruppo Facebook dei The Dear Hunter che ne consigliava l'ascolto per la sua unicità. Ora, se non siamo proprio vicino ai canoni dei TDH per quel che riguarda la musica, ci siamo per ciò che concerne la maestosità e lo spingersi verso un sound ambizioso. In pratica si tratta del progetto collaterale del musicista canadese Andrew Neufeld dei Comeback Kid e la sorpresa è che alla produzione c'è il noto conterraneo Devin Townsend. Il gruppo, oltre ad importare potenti muri sonori di metal mutuato dal loro mentore, prende il post hardcore e il post rock per dipanarli in lunghe cavalcate epiche, non a caso l'album si intitola Monolith.



Jonny Turner è un chitarrista inglese che con l'EP Journey si aggiunge alla schiera di "djenter" di nuova generazione tra Tesseract, Destiny Potato e Intervals.

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