giovedì 20 luglio 2017
Altprogcore July discoveries
Mi spiace non avere sentito parlare prima dell'ottetto romano VEMM (acronimo di Very Excited Mad Musicians) che è ormai attivo dal 2013 e piuttosto conosciuto nell'ambiente della capitale, ma credo che al di fuori di esso debbano ancora farsi un nome. Sotto tale aspetto non dovrebbero avere ostacoli in futuro poiché, con un album d'esordio datato 2014, il gruppo fondato dal chitarrista Emanuele Andolfi presenta un progressive rock dall'impostazione trasversale che fonde jazz, funk, metal e avant-garde a testi ironici e trovate musicali da big band non prendendosi troppo sul serio, nonostante la propria musica sia avventurosa e fieramente impegnativa, ma allo stesso tempo accessibile. L'ultimo loro prodotto uscito lo scorso marzo (e che ha anticipato il singolo inedito Bug 2035) è il live The Concept Concert (aperto con una cover di Devin Townsend) nel quale si può apprezzare in pieno l'uso della sezione di fiati e quella del coro femminile, aggiungendo sfumature poliedriche che sanciscono già una crescita rispetto all'esordio.
BISONwar è un trio di Pasadena composto da Peter Boskovich (basso), Nathan Taitano (batteria) e Joe Gamble (chitarra) e nell'omonimo esordio ci presentano un math rock abbastanza mutevole che può espandersi da aggressivi incisi heavy metal a più raffinati lidi fusion. Quasi una perfetta sintesi tra l'abrasivo math rock dei Town Portal e l'intricato jazz prog dei Father Figure.
Non si discosta molto da queste coordinate un altro trio di Halifax, gli Oceanic, con il loro secondo album Trappist. L'album si pone in un'area vicina al djent ultra tecnico degli Animals As Leaders, anche se fortunatamente l'algido approccio della band di Abasi viene stemperato in una prospettiva più indirizzata alle dinamiche math rock e a stratificazioni strumentali psichedeliche e post rock. In definitiva gli Oceanic sono un'altra band da segnalare e tenere d'occhio, magari recuperando anche il primo album Origin.
Crashtactics è un dinamico duo di Manchester composto da Alex Lynham (chitarra, tastiere, basso, voce) e Siôn Roberts (batteria, basso) che dal 2015 ad oggi aveva realizzato alcuni singoli raccolti adesso in questo EP The Hawk is Out. Presentandosi, Lynham e Roberts, si citano influenze di Meshuggah, Swervedriver, Battles e Oceansize, tutti paragoni piuttosto impegnativi che incuriosiscono, ma che i Crashtactics portano a casa con un risultato rimarchevole fatto di sonici riff math rock e intricate sequenze prog. Solo quattro tracce purtroppo, ma che fanno intravedere un futuro degno di nota.
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