venerdì 26 aprile 2013
Intervista a West Thordson (A Whisper in the Noise)
Una dolcezza sconfinata e uno strazio a portata di mano. Melodie sussurrate piano quasi a voler illuminare il buio nelle nostre notti più disparate e quella dolcezza che sa di dolci ricordi di un amore passato.
Tutto questo è la musica degli A Whisper in the Noise di West Thordson. Nati nel lontano 2002 in Minnesota e con l’attivo cinque album del quale consiglio As the bluebird sings , sono una band di difficile identificazione e collocazione, ma assolutamente meritevole di essere conosciuta.
West come un po’ tutti gli artisti depressi è un uomo schivo perfino quando gli si chiede com’è stato lavorare con quel guru di Steve Albini per la registrazione di "Through the Ides of March", quindi rimane il rammarico di non aver approfondito la sua conoscenza e poter pubblicare solo poche righe che spero possano essere riempite dalla sua musica.
Quando nacque il progetto degli A Whisper in the Noise? Con che musica sei cresciuto?
Iniziai a lavorare al progetto degli A Whisper in the noise all’età di 19 anni dopo aver ascoltato artisti come Brian Eno, Arvo Pärt, Philip Glass, Pink Floyd, Paul Cantelon.
A Whisper in the Noise è quasi un nome per una band metal… come nacque l’idea di chiamarvi così e come scegliete titoli così originali per i vostri album?
Infatti… ho ascoltato moltissimi bands metal e nella zona di Mankato dove crebbi, moltissime band facevano metal. A whisper in the noise mi sembrava una dichiarazione molto poetica quand’ero giovane. I titoli sono attestati di sincerità verso il nostro pubblico
Com’è stato lavorare con Steve Albini per Dry Land?
In poche parole: un sogno che diventa realtà.
Credi che la tristezza sia la miglior fonte dì’ispirazione per creare un capolavoro?
No. Un capolavoro è semplicemente qualcosa di preciso.
È giusto dire che nelle vostre canzoni non c’è un dolore o una tristezza universale, ma solo una forte presa di coscienza del dolore?
Assolutamente sì.
Per creare una canzone.. preferisci concentrarti prima sulla musica o sui testi?
Sono una persona molto umorale quindi dipende da come mi sento
Cos’è cambiato dall’ultimo album To Forget? Come nacque la scelta di non usare la batteria?
La band non esisteva più. Restavamo solo io e Sonja, ma la musica continuava a funzionare.
Qual è la situazione in cui immagini un tuo ascoltatore?
Riesco solo ad immaginare qualcuno che è alla ricerca di qualcun’altro o qualcosa.
Hai mai pensato di cambiare o stravolgere qualcosa all’interno delle tue canzoni per cercare di stupire maggiormente i tuoi fans?
A dire il vero mai poiché non mi è mai sembrato di appartenere ad un genere ben definito.
Qual è la tua partner musicale preferita: Sonja Larson o Hannah Murray?
Senza ombra di dubbio Sonja.
In Italia vi vedremo mai?
Adoro il vostro paese e spero davvero tanto, tantissimo, di venirci a suonare.
Grazie, Francesco!!
http://www.awhisperinthenoise.com/
Intervista e traduzione a cura di
Francesco Notarangelo
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