Mai dare per scontato che un capitolo chiuso del tuo passato torni a rivelarsi nel presente con nuovo vigore e rinnovata forma. Dieci anni fa il chitarrista Charlie Looker, apprezzato compositore d'avanguardia che ha spaziato dal metal al jazz, aveva abbandonato il suo progetto musicale Extra Life, incentrato su un oscuro math rock avant-garde imbevuto di suggestioni medievali, per dedicarsi al metal sperimentale dei Psalm Zero. Poi è successo che durante il lockdown Looker, lavorando su alcune nuove composizioni, non era pienamente convinto che il loro stile si adattasse alla sua recente direzione musicale, ma gli sembravano molto in linea con quanto fatto dagli Extra Life. E' stato così che Secular Works, Vol. 2 è venuto alla luce in modo del tutto inaspettato, collegandosi con il titolo direttamente al primo album del gruppo pubblicato nel 2008 come a riprendere un legame spezzato e adattarlo ai tempi contemporanei.La sorpresa è stata maggiore all'annuncio della nuova line-up che, accanto al sodale Caley Monahon-Ward alla viola e al violino, si sono aggiunti Toby Driver al basso e Gil Chevigné alla batteria. Un connubio che più azzeccato non si potrebbe visto che il primo ha viaggiato (e viaggia) a latitudini molto simili a quelle di Looker con Kayo Dot e maudlin of the Well, mentre il secondo proviene dalla band belga Helium Horse Fly, anch'essa vicina alla linea poetica gotico-progressive di Looker. Se questi nomi non bastassero si potrebbero aggiungere alla lista gruppi unici e non convenzionali come Time of Orchids, 5uu's e Voice Coils, giusto per farsi un'idea per capire meglio da che parti siamo.
Looker deve aver fatto tesoro di tutte le sue esperienze in questi dieci anni, poiché Secular Works, Vol. 2 non solo prosegue con coerenza il percorso degli Extra Life, ma gli infonde una potenza e una vitalità finora sepolte sotto la superficie degli strati di filologia medioevale e dalla veste dark elegiaco-sperimentale. Non che questo album sacrifichi tali elementi in favore di una maggiore intelligibilità, però le composizioni vibrano di una complessità che ribolle in un continuo e convulso groviglio di poliritmie dinamicamente incontrollabili e trame strumentali che si ispessiscono progressivamente in intricate consonanze/dissonanze, il cui confine armonico rimane labile e sottile. Il peculiare cantato di Looker accentua tale sensazione adottando, come consuetudine per questo progetto, un'impostazione da melisma gregoriano, un'epoca dove ancora i saliscendi vocali erano indicati non dalle note ma dai neumi. Anche se Looker non esagera da questo punto di vista, è forse la caratteristica che crea il legame più accentuato con la musica medioevale, che si riverbera e si collega nel possente tessuto strumentale, facendone risaltare le suggestioni da musica antica.
In realtà però le tracce di Secular Works, Vol. 2 sono un perfetto crocevia di tradizione riletta e adattata al presente, utilizzando la stessa veemenza dei Tool e l'accademico math rock dei King Crimson spinto all'eccesso. In luce di tali caratteristiche non ci troviamo di fronte ad un album metal, forse l'approccio al materiale denota un'attitudine simile, ma la resa è assolutamente una sovrapposizione di più generi. La spettacolare What is Carved, che si dipana spedita tra il tribale e il solenne, pone l'accento sulle sfumature percussive, per la quantità di timbriche utilizzate e per cellule ritmiche che creano deviazioni e sorprese, mentre sostengono un tappeto melodico futuristico-mediorientale. Anche Coming Apart trattiene la stessa aura solenne, ma questa volta è come fosse un rito ecclesiastico che diviene sempre più mistico e psichedelico. Per la sua cadenza lenta ma inesorabile sembra di assistere all'esoterica trilogia finale di Lateralus, ma con una presa di coscienza corale e una visione meno ermetica e più maestosa. The Play of Tooth and Claw si apre alla parte acustica dell'album come una ballata quasi allegra per il suo ritmo sostenuto, di contro We Are Not the Same prosegue sulla scia acustica ma con un arpeggio malinconico e dai connotati da canto antico.
What's Been Lost è il momento più aderente ai dettami da ars nova, a metà strada tra un inno e un lamento per sola voce, prende forma come gli esperimenti a cavallo tra le ere dei Gentle Giant, senza però indulgere in virtuosismi. La fanfara che apre Diagonal Power funge da esposizione introduttiva e pretesto per una sua sfaccettata rielaborazione che si perpetua in cunicoli di complesse varianti fino all'ossessiva coda finale. Già in questo brano, che è l'unico scelto per essere ascoltato in streaming, si assapora tutta la tensione del gruppo che pervade l'album nella sua interezza: l'indomabile tribalismo della batteria di Chevigné e il basso distorto di Driver che pulsa massicce note gotiche primordiali. How to Die con la sua desolante bellezza non potrebbe chiudere meglio il lavoro, sostenuta solo da un ammaliante arpeggio acustico e la voce di Looker che spesso rimane solitaria per aumentare l'effetto drammatico, si trasforma nella parte conclusiva in un mottetto alla Palestrina. Secular Works, Vol. 2 risuona così come un riuscito esperimento di post rock e avant-prog calato in atmosfere di tradizioni ancestrali, plumbee e alchemiche, rinvigorite dagli spasmi violenti e geometrici del math rock.
Uno dei motivi che ha spinto Looker alla decisione di una reunion degli Extra Life è stato sapere che finora in molti ritenevano il lavoro migliore della sua ventennale carriera il primo album Secular Works. Quindi come una sfida si è detto "perché non provare a superarlo sullo stesso piano?" Beh, con una mossa inaspettata e per nulla scontata c'è sicuramente riuscito.
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