L'esordio dei K Sera Collisions and Near Misses risale al 2013, all'epoca gli diedi poca attenzione, ma ultimamente con il protrarsi delle uscite dei The Dear Hunter l'ho riesumato. Infatti l'album non solo è stato prodotto da Casey Crescenzo, ma il suo contenuto è molto simile come stile alle peripezie art rock della band di Crescenzo.
INVERTED degli Animatist è un disco strumentale che riproduce vari sapori prog, dalla fusion al math rock, dal prog scandinavo al post rock.
Cameo Blue Estate è il secondo EP del gruppo francese Mascara che suonano uno shoegaze immerso in atmosfere space rock sulla stessa scia segnata dall'ultimo album degli Hum.
3223 è un trio strumentale argentino che riesce benissimo a far sovrapporre e a far incrociare i dettami stilistici jazz con quelli del prog sinfonico. Non il solito gruppo che suona fusion.
KRAZY KARL è un album da solista di Nnamdi Ogbonnaya, batterista del gruppo math jazz di Chicago Monobody. Qui Nnamdi si sbizzarrisce in un vulcanico ed eterogeneo caos musicale debitore delle follie di Frank Zappa e delle acrobazie di Mike Keneally.
I Braids sono sulla scena da alcuni anni, ma con questo Shadow Offering hanno raggiunto una ragguardevole maturità art rock tra Joni Mitchell, Kate Bush e Bent Knee. Forse il loro lavoro migliore e per questo da segnalare.
Dalla Corea del Sud non arrivano solo idoli K-pop, i cotoba ad esempio sono un quintetto di math pop. L'album name of The Seasons si ispira un po' alle tricot e un po' alle paranoid void, comunque sempre a math rock di provenienza dal Sol Levante.
1 commento:
Grazie per questi consigli. E grazie per questo blog. Ti seguo da poco e ho scoperto letteralmente centinaia di artisti che non conoscevo e che pian piano sto ascoltando. Ho anche appena finito di leggere il tuo libro After the food e, davvero, è difficile trovare libri così (spero anche che ci sarà un seguito un giorno, soprattutto data l'abbondanza dell'ultimo decennio...). Grazie ancora.
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