sabato 17 novembre 2018

All Traps on Earth - A Drop of Light (2018)


Il debutto A Drop of Light che appartiene al gruppo All Traps on Earth cela dietro il suo nome dei veterani storici del progressive scandinavo legati al nome Änglagård. La line-up vede infatti il bassista Johan Brand (qui nelle vesti di polistrumentista) ed il batterista Erik Hammarström che si incontrano di nuovo con Thomas Johnson, ex tastierista di quella storica formazione, ai tre si aggiunge infine la figlia di Brand, Miranda, che interviene in alcune sporadiche parti vocali.

Si intuirà che se siete fan degli Änglagård A Drop of Light è un album da non perdere poiché, sebbene si tratti di un progetto collaterale, riporta molte delle caratteristiche sonore ed estetiche della rinomata band progressiva che tante gioie ha dato negli anni '90 ai nostalgici del prog più classico. Si hanno infatti lunghi brani che superano ampiamente i dieci minuti e che vagano in molteplici direzioni, citando King Crimson, Magma e molto del prog anni '70, ma anche colleghi contemporanei come Wobbler e Seven Impale.

Come per gli Änglagård il dispiegamento di strumenti è ampissimo, conforme ad un ensemble da camera che suona rock, con una menzione particolare per la ricca sezioni fiati. Se infatti nell'altra band la sola Anna Holmgren si occupava soprattutto dei flauti e saltuariamente del sassofono, gli All Traps on Earth aggiungono alla tavolozza sonora anche tromba e flicorno, suonati dall'ospite Karl Olandersson. Inoltre, ad occuparsi dei sax e dei clarinetti, abbiamo Fredrik Lindborg, mentre Magnus Båge e Matthias Bååthdel si dividono i compiti per ciò che riguarda i flauti. Si crea un album pieno di dettagli e soluzioni interessanti con impasti sonori che non sempre troviamo nel prog scandinavo.


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