Ora, pur riconoscendone l'indubbia qualità tecnica e compositiva, devo confessare che i due dischetti mi lasciarono alquanto gelido nei loro confronti, in quanto mi parevano troppo sovraccarichi anche se non privi di ottimi momenti. Una reazione che è stata del tutto differente ascoltando Bloom, il nuovo album dei Caligula's Horse in usicta il 16 ottobre per la prima volta sotto l'etichetta InsideOut, che garantirà così al quintetto una distribuzione più capillare. Già dalla title-track che apre il disco il fatto che si passi in modo indolore da un'atmosfera raccolta e acustica ad una cavalcata epicamente metal, rappresenta un biglietto da visita notevole. Ma, a parte questo e gli intermezzi fatti di riffoni, su Marigold, Firelight e Dragonfly, i Caligula's Horse mi sembrano più misurati, più attenti alle melodie e agli intarsi di arpeggi, oltre che alle progressioni di accordi armonici che permettono a Vallen delle temerarie evoluzioni solistiche. La band tira fuori anche due anthem dal retrogusto quasi ottantiano, riveduti e corretti per i nostri tempi, come Rust e Turntail. Insomma, se non li avete mai ascoltati questa potrà essere la migliore introduzione, se invece li conoscete già probabilmente Bloom non vi deluderà.
http://caligulashorse.com/
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