venerdì 7 agosto 2015

Gatherer - Heavy Hail (2015)


Nati dalle ceneri della post hardcore band This City Sunrise, i Gatherer, neozelandesi di origine e australiani d'adozione, comparvero nei nostri radar nel 2011 con il singolo Regular Frontiers, all'epoca molto apprezzato, poi l'anno successivo smorzarono leggermente l'entusiasmo con l'esordio So Be It, ancora non abbastanza maturo e con idee che volevano confrontarsi con dispersione in un hardcore post moderno. Da quel momento l'interesse si affievolisce e quasi ci scordiamo di loro. Poi, improvvisamente, ecco che quest'anno i Gatherer si rifanno vivi con tre singoli niente male che anticipano l'uscita del loro secondo album Heavy Hail e l'entusiasmo si riaccende.

Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi da un loro nuovo lavoro e forse è proprio per questo che Heavy Hail mi ha colpito come poche cose in questo 2015. Aspro, potente, anzi, mastodontico, massiccio, con questa prova i Gatherer si reinventano e ripartono a tutto vapore verso gloriosi orizzonti d'acciaio. Un album che preme su suoni industrial e stoner, senza però abbracciarli mai completamente, debitori dei conterranei Shihad quanto si vuole, ma Heavy Hail vibra di momenti post progressive nei beat futuristici di The Machine, Sabotaged e nella semi elettronica di Spaceman. Nei volumi che si affastellano su Sensetional Creations e High Fives viene raccolta tutta la cervellotica ricerca di accumulo sonoro che si innalza tra detonazioni elettriche e ibridi elctro rock. In più, sotto cumuli di detriti metallici, i Gatherer manifestano una propensione per melodie contagiose e incisive. Una sorpresa inaspettata che va ad infilarsi a forza nella top 10 dei migliori album dell'anno.

Streaming completo:


http://gathererband.com/heavy-hail/

1 commento:

jacopo ha detto...

L'album è bellissimo! Grazie per averli scoperti e condivisi