mercoledì 11 gennaio 2023

Dieci album (più un EP) attesi nel 2023


  • Il 2022 si è chiuso con il nuovo singolo degli Intersphere dal titolo Wanderer e, anche se il suo lancio non ha coinciso con un annuncio di una prossima pubblicazione per un full length, è abbastanza lecito aspettarsi un nuovo lavoro, dato che il precedente The Grand Delusion risale al 2018 e il gruppo ha continuato a lavorare ad intervalli regolari anche in pandemia, alternandosi con concerti in studio e dal vivo. Una tra le cose più recenti realizzate ad esempio è stata l'esecuzione completa dell'album Hold On, Liberty! per celebrare il suo decennale.  


  • Con due singoli già pubblicati e altri due in programma (il 19 e il 20 gennaio) ormai è imminente l'arrivo del terzo album degli Sleep Token dal titolo Take Me Back to Eden del quale si conosce già artwork e tracklist, ma non la data di uscita ufficiale, che probabilmente sarà svelata a breve. A giudicare dai brani Chokehold e The Summoning il disco potrebbe segnare una crescita ed una angolazione più dinamica nel sound degli Sleep Token. 


  • Continuando sul filone prog metal/djent, se da una parte i Periphery e i TesseracT stanno scaldando i motori per la promozioni dei loro rispettivi album in uscita (già confermati), sul fronte Contortionist ancora tutto tace. La cosa però dovrebbe cambiare tra non molto, almeno si spera. Nel lontano ottobre 2021 il chitarrista Robby Baca ci informava tramite Instagram che le registrazioni del quinto album dei The Contortionist erano iniziate. Dopo più di un anno non ci sono state altre news ufficiali al riguardo. Gli unici aggiornamenti informali sono trapelati dagli incontri con i fan durante il tour di settembre e ottobre, dove la band ha suonato per intero Language e Exoplanet. I fortunati avventori provvisti di pacchetto VIP hanno potuto ascoltare in anteprima due brani e qualche anticipazione direttamente dai membri. La motivazione di questa lunga attesa e lavorazione è presto detta: pare che il gruppo abbia in cantiere circa 20 brani inediti e che il nuovo album sarà addirittura un doppio, o comunque un disco singolo seguito da un EP, continuando stilisticamente sulla linea di Language, Clairvoyant e Our Bones. L'uscita è prevista tra maggio e giugno e anche un singolo che anticipa il tutto non dovrebbe tardare.


  • Già annunciato per il 2023, The Harmony Codex sarà il prossimo album di Steven Wilson che, a detta del suo autore, segnerà un ritorno alla forma prog dopo le controverse incursioni nel pop di To the Bone e The Future Bites. Come egli stesso lo ha definito più chiaramente sarà "epico e senza compromessi" e vedrà il ritorno come ospite alla voce della cantante Ninet Tayeb. Le parole di Wilson: "Penso che le persone a cui piacciono i Porcupine Tree ameranno la direzione di questo nuovo album. Lo trovo molto più epico e privo di compromessi. Si tratta di un lavoro più complesso e imprevedibile sotto diversi aspetti. Dopo l'esperienza d'ascolto a cui le persone si sono sottoposte con l'ultimo disco della band, penso che ci saranno opinioni positive per questo nuovo lavoro. Manterrà molto del vocabolario musicale proveniente da The Future Bites ma proietterà il tutto in un mondo più concettuale, meno concentrato sulla natura concisa delle canzoni pop e più aperto alla sperimentazione. In termini più semplici, potrebbe essere visto come una via di mezzo tra HAND. CANNOT. ERASE. e The Future Bites, ma non come uno dei due album in questione". Ovviamente si tratta già a prescindere di un capolavoro epocale che i virgolettati delle riviste prog definiranno "puro genio", nonché già decretato album dell'anno sulla fiducia.


  • Può una band esasperarti così tanto nel procrastinare un'uscita fino a farti perdere interesse per la suddetta? A quanto pare i Dredg sì! Anche se la pandemia aveva stoppato i piani per una loro annunciata reunion con lo scopo di scrivere nuovo materiale, dopo di ciò il tempo ha continuato a passare senza ulteriori aggiornamenti. Quando pensavi che ormai il progetto fosse naufragato del tutto, ecco i Dredg che riemergono dall'abisso con la conferma di avere sufficienti canzoni per due album e con la promessa di arrivare a registrare nell'inverno 2022. Se non che, per il lancio del costoso box set antologico VAULT con annessi maxi libro fotografico e memorabilia, aggiungono che il ricavato aiuterà a finanziare il sesto LP. Quindi i tempi si allungano ancora e, conoscendo i loro standard, sicuramente non saranno brevi. Inseriamolo comunque tra le uscite del 2023, ma con qualche riserva. (Qui sotto una clip come prova che esiste della nuova musica dei Dredg). 


  • Un altro gruppo che sta da tempo lavorando ad un album di inediti sono i Dream the Electric Sleep, lavoro atteso con curiosità anche perché prodotto da quel gigante di Michael Beinhorn (Soundgarden, Mew). L'ultimo lavoro dei DTES risale addirittura al 2016, se si esclude la stampa di The Giants Newground nel 2018, compilato con il materiale che avrebbe dovuto far parte del primo album del gruppo. Lo scorso anno, dopo molto silenzio, il cantante e chitarrista Matt Page, presentando una serie di pezzi della band riletti in chiave acustica, aveva affermato che ormai l'album era in dirittura di arrivo. Il 2023 dovrebbe quindi essere l'anno buono.


  • Se si parla di tempistiche estremamente dilatate, a parte Tool e Karnivool un altro nome a venire in mente è quello degli Earthside. Nel 2021 sono riaffiorati a distanza di sei anni dall'esordio con il lungo strumentale, ridondante e ambizioso All We Knew and Ever Loved. Lo scorso novembre invece hanno presentato il potente e melodrammatico pezzo We Who Lament. Nonostante ciò il completamento dell'album deve ancora giungere alla fine, però potrebbe concludersi in tempo per un'uscita entro l'anno.


  • Chi non è avaro di aggiornamenti sono gli Echolyn, rimasti ormai da tempo in tre elementi (Brett Kull, Ray Weston e Chris Buzby), i quali tramite la loro pagina Facebook hanno costantemente tenuto traccia dei propri progressi di registrazione con dei video che mostravano le sessioni in studio. E sono proprio gli Echolyn a confermare che il 2023 segnerà il loro ritorno.


  • La recente crisi che, tra le molte altre cose, ha colpito l'industria discografica deve essere proprio profonda se ha costretto ad esporre fuori dai confini del proprio spazio esoterico una band come gli Adjy. Di recente la band ha infatti aperto due pagine (Patreon e GoFundMe) per cercare di raccogliere sufficienti fondi per produrre il seguito di The Idyll Opus. Nel frattempo l'attesa sarà fortunatamente mitigata da un EP che loro chiamano per il momento June Songs:  una raccolta di "singoli" ambientati nel mondo di Idyll Opus; come una raccolta di appendici o vignette. Il leader Christopher Noyes spiega: "Li realizzeremo in lotti online con alcuni articoli fisici come cassette, ecc. e il nostro obiettivo è di realizzare il primo lotto questa primavera!"

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