Dopo aver realizzato con la Triple Crown Records tre album molto apprezzati nella comunità pop punk, i Fireworks si sono fermati per una pausa indefinita nel 2015. Il ritorno sulle scene con il nuovo Higher Lonely Power non è stato segnato da un percorso facile. Nel novembre 2019 infatti la band originaria del Michigan aveva annunciato a sorpresa il ritorno sulle scene con il singolo Demitasse, seguito poi dall'ulteriore notizia sull'imminente pubblicazione di un album previsto per il 2020. L'inaspettato arrivo della pandemia e tutti i problemi ad essa collegata ha però scombinato i piani del sestetto, con la conseguente decisione di posticipare a data da destinarsi l'uscita di Higher Lonely Power. Alla fine i Fireworks sono riemersi l'estate scorsa con la promessa di realizzarlo nel tardo 2022, salvo poi rinviare fino al 1 gennaio 2023, data ufficiale di pubblicazione.
Il tempo passato ha inevitabilmente riconsegnato un gruppo cambiato musicalmente, come d'altra parte aveva fatto presagire Demitasse (qui esclusa dalla tracklist), un calmo post rock basato su una costruzione paziente con dinamiche in crescendo, diverso da tutto ciò che il gruppo aveva prodotto fino ad allora. Higher Lonely Power non prosegue esattamente questo indirizzo ma, al di là del giudizio critico in sé, basta un solo ascolto per stabilire quanto oggettivamente sia un lavoro dal differente approccio e di tutt'altro spessore rispetto ai suoi predecessori. In pratica si tratta dello stesso discorso che ho affrontato qualche mese fa (e anche nell'editoriale di fine anno) riguardo al superamento dei classici parametri emo/pop punk da parte di alcune band al fine di elaborare un'estetica più matura, personale e adulta.
L'ambizione che trasuda Higher Lonely Power infatti non deriva solo dalla varietà offerta dalle tracce, ma anche nell'impegno del gruppo nel dargli la giusta misura, bilanciandole né con troppa sperimentazione o prolissità né con soluzioni di facile presa troppo scontate. Il risultato oscilla tra l'art rock sofisticato dei defunti As Tall As Lions e l'enorme retaggio dell'alternative emo americano degli ultimi dieci anni, quasi a coincidere con il lasso di tempo nel quale la band si è fermata. Nella sua totalità assomiglia molto al seguito ideale che avrei sperato per Grand Paradise dei Foxing, ma non è neanche lontano da una versione più orecchiabile degli ultimi The World Is a Beautiful Place & I Am No Longer Afraid to Die. Il fattore più palese è che la componente pop punk è quasi sparita del tutto, a riprova che i Fireworks si sono distanziati da quei territori. E anche quando riaffiora in tracce come Veins in David's Hand e Funeral Plant non lo fa sicuramente nella maniera edulcorata che ci si potrebbe aspettare.
Il manifesto della loro trasformazione è già chiara dall'opener God Approved Insurance Plan: un assalto di un minuto e mezzo che si traduce nella traccia più abrasiva della carriera della band. Ma il post hardcore nelle sue sembianze peculiari fa giusto capolino qui, I Want to Start a Religion with You con i suoi beat filtrati e le melodie su grande scala ci introduce al vero sound del lavoro, che si ibrida tra elettrico ed elettronico, tra spettro sintetico e spettro acustico, proseguendo su questa linea nei crescendo orchestrali di Megachurch e anche oltre. Come si intuisce dai titoli, tra i temi portanti di Higher Lonely Power c'è la critica al fondamentalismo religioso americano, che si collega alla critica della società americana come fossero un gran calderone di corruzione. Talvolta i temi si dividono altre si mischiano e si integrano come in Jerking Off the Sky, una power ballad musicalmente grottesca e contrastante, simile ad un incontro tra la depressione cronica dei Radiohead filtrata dalla solarità corale dei Polyphonic Spree. Insomma la nuova estetica abbracciata dai Fireworks prevede un lavoro sugli arrangiamenti più attento alle sonorità che possono arricchire e colorare tutto l'impianto, una dichiarazione di intenti che si rifà ai dettami prima esposti, ma declinati in base al bisogno sia che si tratti di renderli più predominanti, come su The Machines Kept You Alive, sia che si tratti di smorzarli per adattarli in modo aderente al proprio stile, tipo su Estate Sale. Higher Lonely Power è quindi un continuo bilanciamento di vari fattori, dove ogni canzone più colpire o lasciare indifferenti a seconda della sensibilità personale. E proprio questa è la prova che lo rende un album vario e perciò stimolante.
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