Allora, attenti, perchè questo è un capolavoro e come tale va maneggiato con cura. Solo un genio come Toby Driver avrebbe potuto concepire una tale meraviglia. Breve storia: i maudlin of the Well sono un gruppo di Boston formato nel 1996 e con tre album all'attivo. Suonano un misto di psichedelia, doom e death metal progressive e avanguardia che chiamano astral metal. Nel 2003 si sciolgono e il leader Toby Driver dà vita ai Kayo Dot, con i quali ha proseguito il discorso dei motW, registrando (sinora) tre album. Nel 2008 la sorpresa è che i maudlin of the Well non solo si sono riuniti, ma stanno cercando di registrare un nuovo lavoro finanziato con il generoso contributo di alcuni fan (citati nel sito ufficiale - uno ad uno - come produttori esecutivi!). Infine, nel maggio di quest'anno, viene reso pubblico Part the Second - che è il culmine del loro percorso artistico - in download gratuito tramite il sito del gruppo.
I maudlin of the Well reinterpretano in questo lavoro vecchi brani del loro repertorio, impossibili da paragonare agli originali, in quanto stravolti e ammodernati con l’ausilio dell’orchestra. Se nei conservatori si prendesse in esame come materia di studio anche la contaminazione della musica classica rispetto agli altri generi, quest’opera dovrebbe diventare il testo di base con cui confrontarsi. Part the Second è talmente esaltante e diverso da ciò che si ascolta oggi in giro che sembra arrivare da una dimensione parallela. Un colpo di genio degno del miglior Frank Zappa. La visione di Driver si estende senza preconcetti a qualsiasi tipo di lessico musicale che sia rock, classica, jazz, ambient o metal. Part the Second li amalgama, li fa convivere e procreare in un’azione continua ed attiva. Il metal è per lo più assente, tanto che anche i tipici growl usati in passato sono scomparsi, cosa che giova alla musica per renderla più diretta e universale, di modo che, anche chi avesse pregiudizi, può fruire e condividere tale meraviglia.
An Excerpt from 6,000,000,000,000 Miles Before the First, or, the Revisitation of the Blue Ghost è concepita come una sinfonia psichedelica ma è molto di più. I criteri di composizione sono sempre liberi e slegati da parametri formali come sui Kayo Dot, ma assumono un grado di fluidità e sicurezza che la band precedente non aveva ancora raggiunto. Another Excerpt: Keep Light Near You, Even When Dying è un rock da camera postmoderno nel quale i vari contrappunti tra archi, pianoforte e chitarra danno luogo ad un brano epico e schizofrenico. Rose Quartz Turning to Glass si rifà al minimalismo ed è il brano più irregolare e melodrammatico, quest’ultima caratteristica derivata dal violino di Mia Matsumiya, protagonista assoluto (il violino), che si esprime anche in un addolorato assolo. Clover Garland Island, dopo un inizio caotico, si sfoga con soli blues di chitarra, pallido funk e finestre aperte sull’avant-garde che ricordano i Kayo Dot. Laboratories of the Invisible World (Rollerskating the Cosmic Palmistric Postborder) è un moderno esperimento di progressive rock che fa uso dell’aggressività dei Mars Volta ed intervalla multiformi riff (cosmici e sanguigni alla stesso tempo) con psicotiche parti cantate.
Part the Second descrive lucidamente a cosa dovrebbe ambire il progressive rock contemporaneo e lo fa con una naturalezza che sembra scontata ai musicisti coinvolti (provandone così la loro grandezza), ma che lascia una traccia indelebile nell’evoluzione musicale. Un fatto che probabilmente in futuro non verrà mai rimarcato, poiché, a concepire ciò, è stata una band sconosciuta e non il divo alternativo di turno del quale parlano tutte le riviste più cool e di tendenza.