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domenica 1 maggio 2022

Empire Springs - The Luminescence (2022)


Gli Empire Springs si sono rivelati al pubblico all'inizio di quest'anno, palesandosi con i due singoli Broken Glass e Ascend che hanno anticipato il disco d'esordio The Luminescence (ma non contenuti in esso). Il gruppo è nato come un progetto di studio tra gli amici di college Brett Bellomy (basso/voce), Michael Naro (chitarra), Chadwick McDowell (tastiere) e Ethan Standard (batteria) e nel momento in cui sono iniziati a germogliare i primi pezzi i quattro si sono spesi con costanza nella pratica di prove per affinare tecnica e sound del materiale. I principali autori sono Bellomy e Naro che, partiti da dei demo, hanno in seguito coinvolto McDowell e Standard per fargli aggiungere le loro parti. Nelle fasi finali della produzione gli Empire Springs sono riusciti persino a coinvolgere il tastierista Eric Guenther dei The Contortionist per rifinire e dare piena forma a The Luminescence.

L'inaugurazione strumentale di Chasing Light ricorda in effetti il djent ambient dei The Contortionist, ma nel suo dipanarsi l'album prende una piega maggiormente indirizzata ad una personale interpretazione di prog metal atmosferico e psichedelico. Ad esempio, l'altro strumentale posto quasi in chiusura Apostasy è concepito come un interludio multipartito, che vuole racchiudere in sé tutte le sfaccettature dell'opera. Transit pone le basi per ampi spazi dominati da rifrazioni di tastiere e fluide chitarre elettroacustiche. Sullo sfondo fluttuano echi e riverberi delle stratificazioni strumentali che si sommano in una bolla evanescente, come in This Place e Protector, che rimane costante anche quando entrano in gioco le distorsioni chitarristiche.

Talvolta la componente metal prende il sopravvento e affiora il gusto per tecnicismi, tipo su Galatia e nella title-track, dove la materia si fa elaborata e allora si va a sfiorare quei territori più compositi vicini ai connotati djent dei Tetrafusion. Non mancano richiami neoclassici, accennati dalle tastiere sulla title-track e poi palesati con maggior rilievo su Khan e Drawing Lines. The Luminescence è quindi un album che può offrire alcuni buoni spunti agli amanti del genere, pur rimanendo un lavoro nella norma, che non fa gridare al miracolo, ben orchestrato e prodotto.