venerdì 28 gennaio 2022

Introducing: stop.drop.rewind


Fondamentalmente gli stop.drop.rewind sono nati nel 2008 con una line-up che è ruotata attorno ai due membri storici Kris Lohn (basso, voce) e DJ Crenson (chitarra, voce), variando anche di numero tra quartetto e trio, che poi quest'ultima è la veste attuale del gruppo contando anche Andy Sutton (batteria), il quale si è unito nel 2015. 

Fino ad allora gli stop.drop.rewind avevano prodotto due EP che, pur servendosi di una produzione più acerba, promettevano già allora una costruzione e un'identità di sound ben definite. In particolare la band si presenta come un crossover tra progressive rock e powerpop, come loro stessi amano descriversi. Scendendo più nei particolari si può aggiungere che il trio parta da fondamenta incastonate tra l'emo rock e il pop punk, alle quali si aggiunge una consistente dose di virtuosismi esecutivi, polifonie vocali, ritmiche complesse e strutture in costante evoluzione e deviazione.

Le cose iniziarono a farsi serie con il terzo EP Polarity (2016) e sopratutto con il primo album Element & Aftermath (2018). Gli arrangiamenti che risaltano l'interplay tra il basso e la batteria, inventandosi sempre soluzioni mai banali, la chitarra che tesse trame intricate, tutto abbinato alla voce e ai testi narrativi e verbosi di Lohn, restituiscono all'insieme sonoro un'attitudine tesa alla continua affermazione di una propria identità musicale. L'approccio all'estetica hardcore condita da imprevedibili e repentini cambi di tema ricorda un po' l'atteggiamento dei primi Biffy Clyro più spericolati e sperimentali di The Vertigo of Bliss e Infinity Land, anche se gli stop.drop.rewind si sono costruiti un proprio percorso.

 

Dopo una serie di singoli "standalone" realizzati tra il 2019 e il 2020, l'ultima pubblicazione dei stop.drop.rewind è il recentissimo Heavy Love (uscito il 7 gennaio 2022) che calibra ancora di più il senso melodico del gruppo, indirizzato sui chorus a presa immediata, ma senza snaturare il legame con il post hardcore, come su Hold it Over Me e Smokestack Shrieking. Se Air Quotes è un numero che riporta direttamente alla memoria l'emo/pop punk dei primi anni '10, la liricità intimistica di Leonard Cohen che evolve in un finale fastoso, fa venire in mente proprio i già citati Biffy Clyro e le loro solenni ballate orchestrali. 

Considerato ciò, tra le prime cose a colpire, al di là della musica, è l'effettiva oscurità della band, durante un'attività che ormai copre quasi quindici anni, e constatare l'assenza promozionale anche in testate musicali alternative più conosciute che si occupano di una scena che comunque, almeno negli Stati Uniti, gode di un buon seguito. Quindi mi pare d'obbligo porre l'attenzione su di loro, dato anche un catalogo di tutto rispetto.

martedì 4 gennaio 2022

Altprogcore January discoveries


Le prime due band presentate qui sono entrambe dei progetti del chitarrista Martin Gonzalez e nate intorno all'ambiente del Berklee College of Music di Boston. Quindi penso che già questo sia un buon biglietto da visita. Gli Atomic Guava hanno preso avvio nel 2019 dal connubio di Gonzalez e la cantante e pianista Elizabeth Hull. Con due EP e alcuni singoli all'attivo il gruppo suona una metal fusion con qualche richiamo all'estetica anni '80 e alle sigle degli anime giapponesi.  
 
 
L'altra band sono gli Ok Goodnight, formati anche loro tra studenti del Berklee College of Music. Insieme a Gonzalez qui ci sono Casey Lee Williams (voce), Ron Bernhaut (basso), Martin De Lima (piano, synth) e Augusto Bussio (batteria). La band ha esordito con Limbo nel 2019, solido album di prog metal che alterna momenti molto melodici, e ha proseguito a fine 2020 con l'altrettanto buon EP Under the Veil. Al gruppo viene attribuita una classica ispirazione Dream Theater e in effetti l'interplay tra tastiere e chitarra per molti aspetti rispecchia tale descrizione. Ad ogni modo gli Ok Goodnight evitano con cura di risulatre pomposi o sinfonici.
 
 
 
Mineral King è una band che si è appena costituita e ha sfornato un primo EP che fonde elementi di rock americano, che possono variare dal classico al math, e alcune deviazioni progressive rock.  
 
 
Probabilmente conoscete la band Artificial Silence, uno dei suoi membri, Rylie Nelson, è attivo come solista e ha da poco pubblicato un album a nome Halcyon Arrhythmia. L'esordio in solitaria lascia parzialmente da parte il prog metal della sua band e si indirizza verso un moderno e melodico neo prog vicino alle sonorità di Spock's Beard, Dave Kerzner e Nick D'Virgilio.

 

Aaron Laughlin è il chitarrista dei Farmhouse Odyssey e con Lost Coast fa il suo esordio da solista, riportando quelle atmosfere bucolico-psichedeliche del suo gruppo in questo gradevole EP.  
 
 
 
Un power trio math rock in pista da alcuni anni, i Narrow / Arrow sono stati in tour con Circa Survive, Explosions In The Sky, Maps and Atlases, Chon e appartengono a questa corrente alternative prog. Asbestos Weak Hood contiene una collezione di tracce che collocano i Narrow / Arrow nella sfera prog/math rock con qualche richiamo anche a Six Gallery e The Valley Ends.
 

 

Le ultime due segnalazioni sono strettamente collegate tra loro. Entrambe coinvolgono il compositore John Elmquist: la prima è la sua vera e propria band, anche se tale termine può risultare restrittivo. John Elmquist's HardArt groop è infatti un collettivo numeroso di musicisti raccolti da Elmquist per dare vita alle sue composizioni che spaziano dal jazz orchestrale alla sperimentazione RIO, dal prog canterburiano alla musica corale. Il secondo progetto Lennon's Tuba lo vede in una veste più acustica e raccolta, in collaborazione con il chitarrista Chris Siebold e un quartetto d'archi, ma sempre mantenendo costante l'esplorazione di soluzioni non ortodosse.