Per chi non lo conoscesse Matt Calvert è il chitarrista degli straordinari Three Trapped Tigers, per chi invece ha già familiarità con il suo lavoro all'interno di quel gruppo avrà l'occasione di scoprire un lato inedito del musicista su Typewritten, il primo album firmato in solitaria a suo nome. Calvert infatti abbandona l'estetica di elettronica spinta del trio sperimentale e si dedica completamente alla strumentazione acustica, rimanendo però nel reame del math rock abbinato alla musica da camera e minimale.
Typewritten nasce dopo un lungo soggiorno berlinese di Calvert che, tornato nella natia Inghilterra, ha registrato le dieci tracce viaggiando tra Oxford, London, l'Alsazia, Berna e Berlino con la collaborazione di John Blease (batteria), Ben Trigg (violoncello), Jim Hart (vibrafono) , Tom Mason (contrabbasso), Raven Bush (violino), Julian Sartorius (percussioni) e Otis Sandjo (sassofono) i quali vanno a costituire un piccolo ensemble orchestrale. L'album in se è una riflessione moderna sulle possibilità della musica acustica utilizzata come ponte tra vari linguaggi jazz, classico e sperimentale. Lo stesso uso massiccio di armonici che Calvert espone con la sua chitarra su 12051 e su 12048 ci pone di fronte alla sua volontà di andare oltre la dimensione melodica dello strumento per abbinarla all'elemento ritmico.
Quest'ultimo è un altro aspetto prominente delle composizioni - e trattandosi di un artista che proviene dal math rock non poteva essere altrimenti - che in special modo su Suffer troviamo nel moto percussivo quasi circolare il quale tende a prendere il sopravvento. Anche i movimenti armonici e le progressioni di accordi di Mute Heart sembrano nascere dalle direttive dettate dai pattern percussivi, così come succede nelle sincopi poliritmiche di Yu or Me, fino ad arrivare al minimalismo di S Waltz che si sviluppa su temi di domanda e risposta tra gli strumenti o Nothing to Envy che inizialmente sparpaglia note pizzicate poi le avvolge insieme nel crescendo insieme agli altri strumenti. Lo stesso titolo dell'album (in italiano "dattiloscritto") non sembra casuale quando si ascolta Yaa Yaa, che pare replicare l'irregolare ritmo nell'azione del battere sulla macchina da scrivere. Quindi, il nucleo di ricerca di Typewritten, che si concentra nel sodalizio acustico tra strumenti a corda e a percussione, può dirsi perfettamente riuscito, creando un lavoro di grande fascino che conferma l'assoluta caratura del valore di Matt Calvert.
Nessun commento:
Posta un commento