I Catherine Baseball sono quattro ragazzi francesi attivi dal 2015. Time Bends è il loro secondo album e perfeziona ancora di più quella formula di math pop di cui la band si dimostra ormai abile fautrice da qualche pubblicazione a questa parte.
Ho da poco conosciuto i Ku'on grazie a Gavin Castleton (ex tastierista dei The Dear Hunter) il quale compare all'organo e al piano come
ospite nel brano Color the Infinite. Il gruppo è un quintetto prog che
ha pubblicato finora tre brani i quali andranno a far parte
del primo album New Game Plus di prossima uscita.
Dopo aver scoperto i Sun Colored Chair, Wyxz e Wippy Bonstack, tre progetti in
cui milita il polistrumentista Ben Coniguliaro, ho appreso che anche
gli altri due membri dei SCC hanno progetti individuali. Il fratello di
Coniguliaro, Quinn, è attivo con lo pseudonimo di Eyeless Owl, mentre il
chitarrista Alex Verbickas con Amnoliac Teastone ed entrambi sono un
prolungamento del prog psych-fusion già sperimentato con i SCC. Ma non è
finita qui, poiché i tre sono attivissimi in molteplici progetti che si
possono trovare su Bandcamp e raccolti sotto l'etichetta Mogul Intermissions.
Casey Sabol è l'ex cantante dei Periphery che lo scorso anno ha debuttato come solista con l'EP Getting Dark, ma era comunque comparso nelle vesti di ospite nei lavori di JIA e Being. Piuttosto interessante e curata la svolta che ha preso la sua carriera, ribadita con l'ultimo singolo Still Innocent, con un mix di arena rock anni '80, hard patinato in stile Whitesnake e qualche sussulto prog.
I Navian sono tre musicisti norvegesi che nel loro EP di esordio Reset si ispirano a band djent, prog, fusion che hanno la chitarra come punto d'attrazione, nella medesima scia virtuisistica di Animals As Leaders, Plini, Intervals e Polyphia.
Altro trio strumentale norvegese è quello degli Addiktio formato da Håkon Sagen (chitarra), Ruben Fredheim Oma (basso) e Thomas Gallatin (batteria) che suonano un tipo di progressive contaminato da elettronica e fusion.
Ossi Maristo è un talentuoso chitarrista finlandese che fa il suo esordio con Arc. A tratti ricorda la funambolica visione prog fusion di Lyle Workman calata nel contesto jazz di Pat Metheny.
2 commenti:
Che ne pensi dell'ultimo album dei Biffy Clyro?
Non è male, anche se non al livello del precedente. Ci cono pezzi molto buoni e altri che dopo qualche ascolto non mi dicono granché.
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