sabato 4 febbraio 2023

Sunwell - Sunwell (2023)


Per fortuna che, nonostante l'era post Covid abbia acuito maggiormente una crisi musicale già in atto da tempo, continuano a nascere nuove band il cui scopo non è il successo a tutti i costi, ma quello di mettersi a suonare onestamente ciò che viene dettato dalla loro passione, anche contro circostanze avverse. Questa introduzione è un po' la storia dei Sunwell, trio progressive rock dell'Oregon formato da Bret Cowan (chitarra, voce), Riley Halvorson (basso) e Jacob Jones (batteria) i quali, ci fanno sapere, si sono trovati a registrare il proprio debutto nel mezzo della pandemia, passando attraverso due cambi di formazione e a momenti di sconforto in cui pensavano che il frutto di tanto lavoro non avrebbe mai visto la luce.

A prescindere dai risultati quindi, l'omonimo primo album dei Sunwell ci dice che mai come ora gli artisti emergenti, soprattutto in un campo elitario come il prog, hanno bisogno di essere sostenuti e incoraggiati, poiché allo sforzo economico adesso si aggiunge anche quello psicologico e mentale.

Entrando più a fondo sullo stile dei Sunwell è ovvio che ascoltando il groove iniziale dei primi secondi di Sunlight Yellow Overdrive si intuisce di non trovarsi di fronte ad una band di progressive rock tradizionale, ma nel più moderno contenitore che racchiude molteplici e non ortodossi aspetti di esso. I brani dei Sunwell sono infatti confezionati per dare un impulso tecnico e virtuoso ad un'impianto primariamente "poppy" e "catchy", come si direbbe in gergo esterofilo. Al tutto non manca qualche accenno metal, ma il linguaggio con cui si propongono gli strumenti viene declinato in favore di timbri funk rock (un buon esempio è Liminal Spaces) ed un interplay che si estende dalla fusion al math rock.

Sunwell si propone di rappresentare al meglio questo crossover che sempre più spesso incrocia la strada del progressive rock, aggiungendosi a quei soliti canoni di contaminazione che ormai diamo per acquisiti, come il metal e il sinfonico. Non solo, ma un album come questo, che si spinge su altre pregevoli sfumature tra generi oltre a quelle già elencate, spiega bene i legami che si sono venuti a stabilire negli ultimi tempi tra il prog, l'r&b e il post hardcore.

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