venerdì 24 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
Dredg, nuovo album a marzo
venerdì 10 dicembre 2010
Amplifier - The Octopus (2010)
Aggiorno questo vecchio post per alcune news riguardanti la pubblicazione del lungamente annunciato The Octopus, nuovo album degli inglesi Amplifier. L'album uscirà ufficialmente il 31 gennaio, ma nel frattempo sono ancora disponibili alcune copie della già disponibile edizione limitata.
www.amplifiertheband.com/merchandise.php
The Octopus è un doppio album dalla durata di oltre 2 ore e può essere ascoltato in anteprima in streaming qui:
giovedì 9 dicembre 2010
Floating Me - "Sugar" video
Il gruppo è così composto: Andrew Gillespie (voce), Antony Brown (chitarra) and Tobias Messiter (tastiere) dagli Scarymother, Jon Stockman (basso) dai Karnivool e Lucius Borich (batteria) dai Cog. Il risultato non mi sembra all'altezza delle aspettative e mi ha lasciato piuttosto indifferente, comunque a voi il giudizio. Ecco il video...
mercoledì 8 dicembre 2010
Best of 2010
Per un elenco esaustivo vi rimando a questo link:
https://rateyourmusic.com/list/altprogcore/best_of_2010/
domenica 28 novembre 2010
22 - FLUX (2010)
La ricerca ossessiva e spasmodica nei confronti di tempi irregolari è un po' ostentata a dire il vero e talvolta è quasi stucchevole. Ma se le geometrie di Plastik sono l'equivalente in musica di scienze robotiche, tra integrali e radici quadrate, è anche vero che il funk-pop di I Am That I Am riesce ad essere impegnato e spensierato in egual misura.
www.myspace.com/22newenergymusic
sabato 27 novembre 2010
SANGUINE HUM - Diving Bell (2010)
Riassunto delle puntate precedenti:
Joff Winks e Matt Baber sono un duo dalle belle speranze proveniente da Oxford che riesce a far maturare negli anni (dal 2003) la bellezza di tre progetti paralleli. Con i tre EP sotto il nome Antique Seeking Nuns si creano una reputazione come autorevoli prosecutori della scuola di Canterbury; con la Joff Winks Band vi restano appigliati con una formula più leggera ma ugualmente intrigante; con Nunbient seguono le strade elitarie e meno battute della ambient music. Di questi tre meravigliosi progetti ho già riferito nel blog e magari, per chi ancora non li conoscesse, è obbligatorio un ascolto.
Winks e Baber hanno finito per disgregare i tre progetti e convogliarli in quest'unico chiamato Sanguine Hum. Diving Bell è la prima uscita ufficiale della band e, anche se Baber e Winks hanno deciso di presentarsi con un nuovo nome, il suono finisce per trattenere e attraversare le molte delizie canterburiane generosamente elargite da Antique Seeking Nuns e Joff Winks Band. L'intento dei Sanguine Hum sembra quello di calibrare ed equilibrare sia gli elementi progressive, sia quelli derivati da soluzioni tematiche e strutturali più dirette. Quest'ultimo fattore è dato da un andamento formale per larga parte classico, senza l'obbligatoria pletora di cambi, ma ciò in cui eccellono i Sanguine Hum è la fantasia degli arrangiamenti che rende queste canzoni dei piccoli gioielli.
martedì 23 novembre 2010
Sucioperro - "Threads" video e singolo
Across The Party
Heart For Diamonds
Raised By Wolves
I'm The New King Kong
Freds
Ricordo che Threads anticipa il nuovo album dei Sucioperro The Heart String previsto per febbraio.
lunedì 22 novembre 2010
ROSE KEMP - Golden Shroud (2010)
Già in Unholy Majesty si poteva intravedere l'interesse della Kemp per certe atmosfere gotiche e oscure, ma nulla avrebbe potuto preparare a questo. Tra l'altro la stessa Kemp ha anticipato il tenore delle sue scelte presentandosi, negli ultimi tempi, con un look da sibilla druida in perfetta linea con questa sua lenta, ma inesorabile, metamorfosi musicale. Diciamo che Golden Shroud - un panzer sparato dritto al cuore della musica tradizionale e omologata - è un po' una scommessa e quindi si devono accettare pregi e difetti.
Golden Shroud ha solo tre tracce, lunghe, devastanti e contorte, con la Kemp impegnata a dar fondo a tutte le sue magnifiche doti canore. A volte sembra declamare salmodie pagane, altre si fa carico di acuti e falsetti estremi o growl (ma senza esagerare), sempre partendo da un retaggio dei canti blues. Anche i riff cadaverici e funerei intessuti dalla sua Telecaster affondano le loro radici nella tradizione della musica afroamericana, arrivando a trasfigurarla in laceranti stilettate distorte.
Black Medick II (9:26), che inizia con un coro a cappella in stile Queen (!), ha un incedere lento e abbastanza lineare, basato fondamentalmente su scarni riff ripetuti. Ma quello che fa la differenza è la magistrale interpretazione della Kemp ai limiti dell'empatia totale con ciò che lei ha scritto. Il bello è che la sua voce non risulta mai sgraziata o sgradevole, ma anzi è un piacere ascoltarla anche nelle fasi più aggressive.
L'incipit di Blood Run Red (17:07) è uguale a quello di Black Medick, solo che il contrasto, al momento dell'entrata della chitarra elettrica amalgamato con il growl vocale, è ancora più traumatico e pauroso. In seguito la Kemp si getta in una reiterata cantilena che sembra quella di una folle strega che invoca un sortilegio. Il brano è abbastanza statico e forse è quello più estremo e autoindulgente del trittico.
Lead Coffin (16:34) si apre come una messa con la Kemp nelle vesti di gran cerimoniere che declama i versi sopra un "ostinato" tappeto di feedback. I gravi riff sono i veri protagonisti di tutto il brano, una ipnotica marcia funebre che conduce verso lidi ignoti e misteriosi (d'altra parte già il titolo è abbastanza esplicativo).
Anche se a dominare in Golden Shroud è la distorsione, la componente folk rimane comunque nel sottostrato, donando a questo inesorabile doom metal una sorta di gentilezza nascosta. Attenzione quindi a catalogare troppo frettolosamente questo album, perchè non è come sembra. Il principio di contaminazione tra i generi non fa del presente lavoro un prototipo di black metal progressivo, ma è qualcosa di elusivo tra Joanna Newsom e gli Opeth. Qui siamo tra le brume delle foreste nordiche e i rituali esoterici pagani.
www.myspace.com/rosekemp
domenica 21 novembre 2010
Chance:Risiko - Sleep Talking (2009)
In realtà questo album risale allo scorso anno, ma l'ho scoperto solo qualche mese fa. I Chance:Risiko sono di Bologna, ma per fortuna è uno dei pochi gruppi italiani a fare musica dal respiro internazionale. Avant-rock e RIO sono i generi toccati da Sleep Talking con un'insolita vena cantautorale. A voi l'ascolto.
sabato 20 novembre 2010
Download Knifeworld – The Stench Of Honey mp3 (from Leader Of The Starry Skies: A Tribute To Tim Smith)
mercoledì 17 novembre 2010
White Willow - "Ignis Fatuus" in vinile e nuovo album
Norwegian progsters White Willow's legendary prog-folk debut "Ignis Fatuus" from 1995is finally released on vinyl. Featuring remastered sound and a 13 minute bonus track, this is the ultimate edition of a seminal Scandinavian album. The CD has been out of print for years and is already a collectors' item. Now you can own it as a double album on vinyl (180 g), sumptuously packaged in a gatefold sleeve with artwork by design team Trine&Kim and including a lyrics insert.
"Ignis Fatuus" is a mellotron-drenched journey through meadows and forests, featuring a cast of thousands and instruments like sitars, krumhorns, bagpipes and pennywhistles in addition to an arsenal of analogue synths and ethereal female voices. Think early King Crimson meets Dead Can Dance meets The Trees and you're halfway there. The album has been praised by such diverse musicians as Lee Dorrian (Cathedral, Napalm Death), Mikael Åkerfeldt (Opeth), Greg Weeks (Espers, Marissa Nadler) and Fabio Zuffanti (Höstsonaten, Maschera di Cera).
Nel frattempo Jacob Holm-Lupo ci fa sapere che il nuovo album dei White Willow, dal titolo Terminal Twilight, è in fase di completamento e non passerà molto tempo da qui alla sua uscita. Una lieta notizia vede il ritorno in formazione della celestiale voce di Sylvia Erichsen. Qui si può vedere un video con alcune preview delle canzoni.
Tutte le informazioni su
www.whitewillow.info
venerdì 12 novembre 2010
WONDEROUS STORIES #18 (41)
Incontri
OLIVER WAKEMAN - Il regno delle tastiere continua...
In pochi mesi, il primogenito di Rick Wakeman si è preso Strawbs e Yes, conquistando il posto
dietro il castello di tastiere che era di suo padre. Paolo Carnelli racconta la storia di questo ragazzo,
cresciuto insieme al fratello Adam - da sempre pupillo di Rick, improvvisamente diventato il tastierista dell'anno
INTERVISTA a cura di Lindsay Sorrel
DISCOGRAFIA a cura di Roberto Paravani
IL GIARDINO DEL MAGO
Appunti sulla nuova stagione del Pop Italiano... including
RACCOMANDATA CON RICEVUTA DI RITORNO - intervista a Luciano Regoli
MALTESE/ALVITI - Alma
LELLO BRANDI - Osanna Blues
MADE IN ITALY
Una ricognizione nella nuova scena musicale italiana... including
DEUS EX MACHINA - monografia a cura di Lorenzo Barbagli
ROBERTO FERRI - intervista a cura di Gabriele Maestri
Rubriche
Book of Saturday - La biblioteca musicale di WS
BILL BRUFORD - The Autobiography
ANTONIO APUZZO - Gentle Giant I giganti del Prog Rock
MICHELE NERI - Lucio Battisti Discografia Mondiale
Over 40 - 1970/2010
KING CRIMSON - In the Wake of Poseidon
Le notti della Luna Grigio – Rosa
(Cronache di un sogno tra Londra e Canterbury)
a cura di Vincenzo Giorgio
ROBERT WYATT - JEANETTE LINDSTROM - SOFT MACHINE - KARL JENKINS & MIKE RATLEDGE
BRAINVILLE 3 - HADOUK TRIO - DAVID SINCLAIR - CARAVAN - LOL COXHILL
LAGARTIJA - KLIMPEREI - AMOEBA SPLIT
Ascolti
AAVV - Guitar Dancing in the nights tribute to Santana
AINUR - Lay of Leithian
AKROASIS - I Racconti del mare
ANATHEMA - We're Here Because We're Here
LUCA AQUINO - Icaro solo
ARS NOVA - Seventh Hell
BUTTERED BACON BISCUITS - From the Solitary Woods
CANEVALI-SUCCI-GOLOUBEV - Conduction3
MARCELLO CAPRA - Preludio di una nuova alba
CAZUELA DE CONDOR - Pasion, Panico, Locura y Muerte
CHEAP TRICK - Sgt Pepper live
CICCADA - A Child in the Mirror
BARRY CLEVELAND - Hologramatron
COPERNICUS - Nothing Exists
CRYSTAL CARAVAN - Against the Rising Tide
RINO DE PATRE - The Dawn from my Heart
ELECTRICK LEAK - Same
ELECTROACUSTICSILENCE - Flatime
FAUNS - Leaffall
FINNEGANS WAKE - The bird and the sky above
FONDERIA - My Grandmother's Space Suit
FRAMEPICTURES - Remember It
FUNGUS - Better than Jesus
GRASSO - Vortex
HABITAT - Tratando de respirar en la furia
JAEN KIEF - Las hadas no vuelan mas - II El Agua de fruente
LAST WORLD BAND - Source Sound
LIIR BU FER - 3juno
LITTLE TRAGEDIES - The Paris Symphony
LUCIFER WAS - The Crown of Creation
MAGNETIC SOUND MACHINE - Chances & Accidents
MASAL - Galgal
MICHAEL GILL - Blues for Lazarus
MIRIODOR - Avanti!
MONNI - Grey Swan of Extremistan
MYTHO - In the Abstract
NEVERMESS - The Measure of Time
OBLIVIOUS - Goons and Masters
OCHTOPUS - Niente apparente
ORCHESTRA PANICA - Journey to Devotion
OSIRIS - Tales of the Divers
PFM - AD 2010 La Buona Novella
PINEAPPLE THIEF - Someone Here is Missing
PLURIMA MUNDI - Atto I
QUANTUM - Les Temps Oublies
RADIO MASSACRE INTERNATIONAL - Time & Motion
RANDONE - Linea di confine
REA - Views from Chicheng Precipice
ROSWELL SIX - Terra Incognita A Line in the Sand
SKY ARCHITECT - Excavation of the Mind
SUPERNATURAL ENDGAME - Touch The Sky
TABULA SMARAGDINA - A Szavakon Tul
THE PIANO ROOM - Breath Feel
THREE MONKS - Neogothic Progressive Toccatas
TOHPATI ETHNOMISSION - Save the Planet
TRAVIS & FRIPP - Live at Coventry Cathedral
UPSILON ACRUX - Radian Futura
WHYTE ASH - I Will Remain
ZEVIOUS - After the Air Raid
Metal + Progmetal
BLOWBACK - 800miles
DANTE - Saturnine
MARULK - Same
SIDEBURN - The Demon Dance
WOLFSPRING - Same
Ristampe
ACANTHE - Someone somewhere
www.wonderoustories.it
Scenes of rapture, agony, and consecration are arrayed as windows in this latest EP by the avant-rock maestros. With a large ensemble of glimmering malleted percussion, shrieking distorted organs, crystalline guitars, and sighing horns, violins, and vocals, Stained Glass' translucent passages of unearthly beauty set a new standard in soothing terror. Stained Glass features the return of original Kayo Dot lyricist Jason Byron, as well as a guest appearance by electric guitar genius Trey Spruance (Secret Chiefs 3, Mr. Bungle).
Stained Glass
Tracklisting:
1) Sleep Underground (demo)
2) Stare Like You’ll Stay
3) Everyway
4) Backmask
5) Lazarus
giovedì 11 novembre 2010
lunedì 8 novembre 2010
INSURGENTES o sulla condizione della musica di inizio secolo
Per prima cosa è bene chiarire che il film Insurgentes, che da poco è disponibile in DVD, non è un documentario sui Porcupine Tree o sulla carriera musicale di Wilson, ma è piuttosto un approfondimento del "Wilson-pensiero" sullo stato della musica nel XXI secolo. Il punto centrale da cui partono le riflessioni di Wilson è di considerare la musica, ma più precisamente l'album, come un'opera d'arte (il che al giorno d'oggi non è un'affermazione così scontata), espandendo poi il discorso ad un livello più ampio con tutte le implicazioni che comporta il fattore Internet. Credo che per chi ami veramente la musica le parole di Wilson non solo siano condivisibili e da sottoscrivere fino all'ultima, ma andrebbero predicate in giro come fossero una nuova bibbia per il musicofilo incallito.
Si parla di un tempo perduto quando si entrava in un negozio di dischi, della scoperta e della ricerca di un artista che magari avevamo sentito nominare dagli amici. Rituali, emozioni e sensazioni che oggi sono scomparse, sostituite da un semplice click sul computer. Si arriva poi al cuore del discorso quando si parla della musica compressa in formato Mp3 che toglie quella magia che avevano i vecchi vinili e l'ascolto in un adeguato impianto stereo, anzichè in un paio di cuffiette appiccicate alle orecchie. Per quanto io condivida le parole di Wilson l'unica trovata che mi sembra sterile è quella di arrivare a distruggere iPod in svariati modi, un costoso gesto di protesta abbastanza inutile nei confronti della odierna cultura di download musicale selvaggio. Quando lo si vede intento a rompere tutto si può pensare: ok, condivido anche questo, ma a che scopo lo fai? Sarebbe come protestare contro la guerra spaccando due o tre pistole. E intanto Steve Jobs se la ride perché te li sei comprati.
Comunque, a parte questo, il discorso di Wilson è serio e ci pone degli interrogativi per il futuro della musica sempre più ridotta ad un ruolo superficiale nella nostra cultura e considerata solo un prodotto da catena di montaggio. Il che è ben chiaro quando Wilson si riferisce a spettacolini come American Idol o Celebrity Big Brother dove l'essenziale è diventare famosi e non avere doti artistiche o musicali. Questo punto è essenziale perchè nella concezione di Wilson il performer deve essere completo, un artista che va oltre all'esibizione sul palcoscenico, che sappia creare musicalmente qualcosa di valido.
La deriva del music businnes si è fagocitata da sola, impegnata a fare soldi sulla creazione di idoli effimeri, non si è accorta che la gente è divenuta sempre più insensibile alla musica, tenendola come mero sottofondo e l'Mp3 è diventato la causa di questa insensibilità. Giusto o sbagliato che sia scaricarsi gratis intere discografie l'importante è che, quando ci siamo fatti un giudizio positivo su un determinato artista, lo supportiamo comprando il suo prodotto. Il nostro supporto è ancora più importante nei confronti di musicisti indipendenti e poco conosciuti dato che senza il nostro aiuto non sopravviverebbero. E' quindi nel nostro interesse far proeseguire una cosa che ci piace.
Il che ci porta al tema iniziale e cioè che abbiamo perso quel modo di vedere il disco come l'equivalente di un oggetto-feticcio al quale ognuno poteva legare momenti della sua vita attribuendogli un carico di significati personali. Scaricando musica da Internet non si dà più nemmeno importanza al corredo strettamente collegato al disco, a partire dall'artwork di copertina che Wilson ritiene debba essere un'estensione dell'album stesso e non una foto messa lì a casaccio (altro punto che condivido in pieno). Il fatto che l'LP è un'opera d'arte totale (musica + arte visiva + liriche) è un argomento che anche io sostengo da tempo. La replica miniaturizzata del CD non è la stessa cosa. Come giustamente fa notare Wilson, la grandezza dell'involucro del vinile può essere paragonata ad una tela e quindi la copertina ricopre un valore altrettanto importante nell'esperienza di fruizione, andando a completare il ruolo della musica. Questo si è completamente perso con il formato Mp3 che Wilson paragona alla fotocopia di un'opera d'arte.
Dopo aver letto questo non si pensi però che il documentario si svolga con Steven Wilson che racconta queste cose di fronte ad una telecamera fissa, tutt'altro. Il documentario si muove essenzialmente nel presente e segue Steven intorno al mondo (in particolare Città del Messico, Tel Aviv, Stoccolma un po' di Giappone, Inghilterra, ecc.) mentre porta avanti i suoi impegni di lavoro. Si incontra con Trevor Horn, Mikael Åkerfeldt, Aviv Geffen e molti altri. A fare da collante, oltre a scene oniriche che fanno tanto film d'autore, ci sono intermezzi di Wilson che fa visita alla sua vecchia scuola e nella casa dei genitori mentre ci racconta come è iniziato il suo amore per la musica. Impagabile quando si reca a Disneyworld e si fa riprendere immobile in pose serissime, con tanto di palloncino e cuffietta di Topolino in testa, recandosi anche a salutare Minnie e Mickey Mouse sempre con aria impassibile. In pratica sembra Enrico Lucci delle Iene quando, serissimo, prende per il culo i suoi interlocutori (SW gli assomiglia pure a Lucci!).
Un'ultima nota sul DVD: dato che l'Italia è un paese che ha dato tanto a Steven Wilson e ai suoi Porcupine Tree, avrebbero almeno potuto aggiungere i sottotitoli in italiano assieme a quelli tedeschi, francesi e spagnoli. Che sia un altro segno del decadimento del nostro paese nei confronti dell'Europa?
domenica 7 novembre 2010
TINYFISH - The Big Red Spark (2010)
Il gruppo di Simon Godfrey però è molto meno pretenzioso e più diretto ed è questo che fa di The Big Red Spark un ottimo album. Forti melodie, potenti interventi solisti e un approccio moderno ed essenziale al progressive, alla maniera del grande Kevin Gilbert.
venerdì 29 ottobre 2010
AA.VV. - Leader Of The Starry Skies - A Tribute To Tim Smith. Songbook 1 (2010)
Smith è infatti attualmente in ospedale in una lunga convalescenza dal 2008 dopo aver avuto un ictus. I soldi ricavati dalle vendite del CD andranno totalmente devoluti per venire incontro alle cure necessarie per far tornare Smith a casa. Il tutto è stato organizzato e portato avanti dal chitarrista dei Cardiacs e leader dei Knifeworld Kavus Torabi.
Oltre che consigliare l'acquisto di quest'opera al fine di sostenere tale causa (ricordo che il pre-ordine comprende anche un CD aggiuntivo) facciamo i migliori auguri a Tim Smith.
La tracklist (con relativi artisti) è la seguente:
Savour ~ William D. Drake
Big Ship ~ Ultrasound
Fear ~ Oceansize
Let Alone My Plastic Doll ~ Mark Cawthra
Day Is Gone ~ The Trudy
Foundling ~ Stars In Battledress
Will Bleed Amen ~ Max Tundra featuring Sarah Measures
Shaping The River ~ Julianne Regan
The Stench Of Honey ~ Knifeworld
Is This The Life ~ mikrokosmos
March ~ North Sea Radio Orchestra
Victory Egg ~ Sidi Bou Said
Wind And Rains Is Cold ~ Rose Kemp Vs Rarg
Lillywhite's Party ~ Robert White featuring Andy Partridge
Up In Annie's Room ~ Katharine Blake
Stoneage Dinosaurs ~ Steven Wilson
Home Of Fadeless Splendour ~ The Scaramanga Six
Tracklist del CD compreso nel pre-ordine:
Spell With a Shell ~ Silvery
Arnald ~ Eureka Machines
Tree Tops High ~ Jason Pegg
My Trade Mark ~ Bug Prentice
Gloomy News ~ The Gasman
To Go Off And Things ~ Panixphere
I Hold My Love In My Arms ~ Local Girls
Joining The Plankton ~ a/c woods
Everything Is Easy ~ Scaramanga Six
Dead Mouse ~ Spiritwo
All Spectacular ~ Agency
Nurses Whispering Verses ~ idiotbox
The Duck and Roger The Horse ~ Stephen EvEns and the Gilchrist Family Band
lunedì 25 ottobre 2010
Novembre
Tracklist:
1. No More Than We Deserve (5:08)
3. Dark Ages (4:42)
4. Coast of Nebraska (6:15)
5. The Trial (6:06)
6. Nothing Between Us (6:10)
7. Diving Bell (5:46)
8. There’s No Hum (4:50)
Il secondo è Golden Shroud di Rose Kemp che, a quanto pare, sarà una radicale sterzata verso suoni pesanti ed estremamente oppressivi e distorti. Non solo, ma il fatto che contenga solo tre lunghe tracce - ovvero Black Medick, Blood Run Red e Lead Coffin - registrate in presa diretta con solo chitarra, basso e batteria, lo fa sembrare tanto un tour de force intrigante. Staremo a vedere. Intanto, per chi non conoscesse Rose Kemp, si ascolti Unholy Majesty dal quale è tratta questa emozionante versione live di Saturday Night.
sabato 23 ottobre 2010
THE TEA CLUB - Rabbit (2010)
lunedì 18 ottobre 2010
DISTRICT 97 - Hybrid Child (2010)
Hybrid Child rappresenta l'esordio della band, uscito a settembre per l'etichetta Laser's Edge e, per quanto possa sembrare strana l'accoppiata tra una vocalist aspirante pop idol e un affiatato e giovane complesso progressivo, questo sodalizio funziona. Ciò che fa funzionare il tutto è la professionalità di reciproco rispetto tra le due estremità, nel senso che, con l'entrata della Hunt, i District 97 non sono scesi a compromessi con la commercialità e dall'altra parte la Hunt che, invece di inseguire il facile successo, ha accettato di buon grado la sfida di entrare in una prog band, cosa che le fa onore.
La componente essenziale di Hybrid Child rimane il prog metal, anche se non inteso nell'incarnazione tonitruante dei Dream Theater, ma qualcosa di più intellettuale che si ciba equamente di fusion e sinfonismo (saranno forse le incursioni virtuosistiche del violoncello della Kleijn, o i riff della chitarra macchinosa di Tashjian). Tali influssi rendono la materia maggiormente accessibile e accettabile anche per chi il metal non lo digerisce proprio. Diciamo che Hybrid Child è un ottimo compromesso tra neo progressive rock e prog metal.
I Don't Wanna Wait Another Day e The Man Who Knows Your Name hanno uno sviluppo in comune che divide i brani fondamentalmente in due parti. La prima parte è simile in entrambi, incentrata su un math rock che può ricordare la pesantezza e le involuzioni dei Canvas Soloaris, allegerendo molto il profilo metal. La seconda parte di I Don't Wanna Wait Another Day ha quel gusto rilassato e raffinato delle progressioni fusion proprie dei Thieves' Kitchen, mentre quella di The Man Who Knows Your Name, tra ariosi cambi armonici e solenni assoli di synth e chitarra, si fregia di ottime soluzioni melodiche neo progressive (tra Yes e Jadis). Termites è il brano che sfoga in modo più marcato queste velleità metalliche, anche se la voce della Hunt contribuisce a non far mai deragliare in toni eccessivamente enfatici.
Purtroppo il singolo I Can't Take You With Me potrebbe portare a grossi fraintendimenti, pur essendo un brano accattivante e ben orchestrato, dato che rappresenta lo stile della band solo in piccola parte (soprattutto nella versione "single edit" della quale potete gustarvi il video di seguito). Certo, ci sono quelle sottili dissonanze tra chitarra e organo nel ritornello che rendono tutto meno scontato e poi quegli intermezzi di tastiere classicheggianti, ma c'è anche l'attacco rockettaro delle strofe che fa sembrare i District 97 i Paramore che suonano prog. Quindi dategli il giusto peso.
La seconda parte dell'album è occupata dalla suite Mindscan, divisa in 10 movimenti, dalla durata di circa 27 minuti. La voce della Hunt qui è meno presente, tanto che il brano sembra voler mostrare la perizia tecnica e compositiva della band in versione strumentale, in una prova sicuramente velleitaria da contenere in un'opera prima. I District 97 non si lasciano intimorire e Mindscan si destreggia con fluidità nelle sue varie sezioni, citando gli Yes di Awaken (nella VI) e alternando mitragliate elettriche di chitarra a poderose e solenni melodie (nelle ultime tre sezioni). In pratica una summa di quanto espresso precedentemente. Esordio promettente.
www.myspace.com/district97
sabato 16 ottobre 2010
PURE REASON REVOLUTION - Hammer & Anvil (2010)
Non voglio dilungarmi su come i Pure Reason Revolution si siano trasformati radiclamente dai tempi di The Dark Third visto che, alla luce degli eventi odierni, quell'opera va valutata come un'anomalia all'interno della discografia della band e va vista come una parentesi a sé stante.
Quindi veniamo al presente. Dico subito che se vi è piaciuto Amor Vincit Omnia (e a quanto pare sono in molti) vi piacerà sicuramente anche Hammer & Anvil. La direzione è più o meno la stessa e sempre più indirizzata verso un formato che rispetti i canoni di una normale canzone. Non ci sono molti sussulti o sottostrati da scoprire ascolto dopo ascolto: ciò che i Pure Reason Revolution hanno da offrire lo abbiamo a disposizione delle nostre orecchie fin da subito. Rimane la fascinazione per le polifonie vocali - della Alper e Wilcox - abbinate come sempre a un tripudio di drum machine, sintetizzatori e diavolerie elettronche (Patriarch e Valour). Questa probabilmente, in un universo parallelo, è la via alternativa che avrebbero potuto imboccare i Porcupine Tree degli esordi, quando Steven Wilson si divertiva con saltuarie incursioni nella trance ambient elettronica di Voyage 34, Burning Sky e Wire the Drum, ancor meglio rappresentate dal trip spaziale-psichedelico di Open Insurrection.
Altrimenti quello dei PRR è propriamente un freddo techno-rock dell'era moderna, come dimostrano i bombardamenti di Fight Fire e Black Mourning, i giochi e riff di sintetizzatori di Last Man, Last Round o il synth pop simil-anni-Ottanta di Over the Top e Armistice e ancora la ritmica spedita, quadrata e quasi dance di Never Divide. Blitzcrieg sembra poi una specie di remix di qualcosa, una vera e propria dichiarazione d'intenti nel suo distaccarsi sempre più dal rock e sposare incodizionatamente un'estetica da dance elettronica. Cosa che poi l'album si prefigge come scopo, dato che per descrivere i Pure Reason Revolution di oggi si potrebbero citare i nomi di Depeche Mode, Soft Cell e Chemical Brothers, piuttosto che Pink Floyd o Porcupine Tree.
Hammer and Anvil supera così Amor Vincit Omnia solo perchè mostra finalmente con chiarezza la decisa sterzata della band verso lidi che non appartengono più al progressive rock e forse neanche all'alternative. Quindi capitolo chiuso, se ne apre un altro e per quel che mi riguarda non sarò lì a seguirlo. L'unico merito dei Pure Reason Revolution è quello di aver avvicinato così tanto l'elettronica alla filosofia di una rock band da potersi esibire con la stessa pertinenza sia in dancefloor aristocratici, sia in festival rock alternativi, senza mai essere o sentirsi fuori contesto.
giovedì 14 ottobre 2010
mercoledì 13 ottobre 2010
Kilimanjaro + Blocks
La notizia fresca di oggi è che il quarto membro degli As Tall As Lions, il cantante Dan Nigro, ha risposto con il progetto denominato Blocks rilasciando per ora la sola canzone Hourglass con un indirizzo smaccatamente pop.
La cosa chiara che emerge da tutto ciò è la ragione della separazione della band che può essere ricondotta probabilmente a divergenze artistiche tra i quattro. O un'altra motivazione - forse meno probabile - è la distanza geografica, visto che Nigro si è trasferito a Los Angeles, mentre gli altri tre hanno preferito rimanere a New York.
lunedì 11 ottobre 2010
Vessels, il nuovo "Helioscope" nel 2011
I Vessesls sono un gruppo di post rock che sta accopagnado in questi giorni gli Oceansize in tour. Il prossimo febbraio uscirà il loro nuovo album intitolato Helioscope dal quale possiamo già sentire e scaricare gratuitamente il brano Meatman, Piano Tuner, Prostitute.
Alcune tracce tratte dal loro debutto White Fields and Open Devices (2008) si possono ascoltare di seguito.
http://vesselsband.com/
lunedì 4 ottobre 2010
THUMPERMONKEY LIVES! - We Bake Our Bread Beneath Her Holy Fire (2010)
La cosa bella del progressive rock è che racchiude in sè così tante varianti che quando ascoltiamo una band valida ognuno di noi può trovarci influenze differenti, a seconda dell'eperienza musicale che ognuno ha maturato.
I Thumpermonkey Lives!, ad esempio, sono stati paragonati ad una versione metal di David Bowie o all'eclettismo di Mike Patton. Ma We Bake Our Bread Beneath Her Holy Fire potrebbe essere tutto questo e allo stesso tempo tutt'altro. Che sia pop metal o progressive hardcore, il nuovo album del trio inglese alterna momenti di incontrollata creatività ad altri più nella norma.
If It Works For the Cast of La Law, It's Going To Work For Me ci mette a nostro agio con polifonie vocali stratificate e un piano che accompagna dolcemente la meloda, ma già da questa breve intro ci si accorge che l'album ci potrà riservare delle sorprese. In effetti Whateley pone le cose in chiaro con un incedere da metal rallentato ma la voce del chitarrista e leader Michael Woodman riporta tutto alla melodia. Molto simile sono Abyssopelagic e I Don’t Know if this is a Matter for Wardrobe or Hairdressing, con ritmiche scandite lentamente, mi ricorda le ruvide rasoiate elettriche del Mike Keneally di Boil That Dust Spek. Proktor Cylex è una delle cose più ardite realizzate della band: una sorta di canzone in forma narrata con un sottofondo da avant-garde metal. Ma il vero colpo di genio è 419 - il quale video riportato qui sotto è un piccolo capolavoro - una ballad che si costruisce lentamente in un'epica, romantica e malinconica progressione tra psichedelia, jazz e hard rock.
Se siete curiosi potete ascoltare in streaming l'album per intero qua sotto, ma non è finita, perchè il gruppo, tramite il sito ufficiale, dà la possibilità di scaricare gratuitamente tutti i lavori che hanno preceduto We Bake Our Bread Beneath Her Holy Fire.
venerdì 1 ottobre 2010
BIG BIG TRAIN - Far Skies Deep Time EP (2010)
L'ultimo epico The Wide Open Sea, che si protrae per ben oltre 17 minuti, dovrebbe essere il pezzo forte del lotto, ma con quella sua aria melodrammatica finisce per somigliare troppo alle suite dei Marillion, che non è eventualmente un male, ma appare leggermente spersonalizzato. Comunque un bell'EP da ascoltare nell'attesa del nuovo album English Electric previsto per il prossimo anno.
www.bigbigtrain.com
giovedì 30 settembre 2010
Gli As Tall As Lions si sciolgono
In questi anni dominati dalla velocità della rete, dal download libero e gratuito, dall'incertezza sul futuro del mercato discografico, sempre più band indipendenti si sciolgono. Magari per frustrazione, magari perchè non riescono proprio ad avere un'adeguato seguito. (BTW l'argomento non è affatto scontato, leggetevi anche questa intervista a Mike Vennart).
Oggi purtroppo è toccato agli As Tall As Lions e la notizia è veramente triste. Quale che sia la motivazione di questa decisione è davvero un peccato che il mercato musicale finisca per penalizzare sempre le piccole, ma talentuose band e promuova al contrario musica senz'anima, facendo guadagnare soldi a gente alla quale di sicuro non interessa nulla della musica e dell'arte, ma solo del calcolo e del profitto.
Dopo tale sfogo voglio dare il mio simbolico addio (o meglio "arrivederci" come dicono loro) agli As Tall As Lions postando alcune canzoni di seguito. E ricordate che solo l'anno scorso ci avevano regalato un bellissimo album come You Can't Take It With You. Quindi se vi piace ciò che ascoltate compratelo e non scaricatelo!