martedì 28 febbraio 2012

Kevin Gilbert's Giraffe - The Power Of Suggestion + The View From Here ristampati e rimasterizzati

Della grandezza di Kevin Gilbert abbiamo già parlato e non starò a presentarlo di nuovo. Quindi, dopo la celebrata riedizione del suo capolavoro The Shaming of the True, Jon Rubin - esecutore testamentario del materiale di Gilbert - ha finalmente realizzato il sogno di molti. Sono infatti ora disponibili le ristampe in edizione rimasterizzata dei due album dei Giraffe (la band di Gilbert negli anni '80) a lungo fuori catalogo, dei quali esistevano solo pochissimi esemplari (io comunque la mia copia originale di The Power Of Suggestion ce l'ho). Jon ha parlato anche di una possibile riedizione di Thud, il primo album solista uscito nel 1995, con materiale aggiuntivo, ma ancora c'è qualche problema di diritti d'autore da superare.

www.popplusone.com/gilbert.html


Available for the first time in more than 15 years the first Giraffe CD The Power of Suggestion. This seminal work propelled Kevin into the spotlight and on to win the Yamaha Song Vision contest.
This CD contains early versions of some of the material on TSOTT and Thud. This version is the entire CD as it was originally released. The CD has been meticulously re-mastered from the original analog tapes. That and advances in CD technology have made this version much better sounding than the original. It is a must have for all KG fans.

One interesting note: The Power of Suggestion was the first independent CD ever released.

Tracklist:
Overture
The Last Thing On Your Mind
In Every Line
This Warm Night
Image Maker
Because Of You
Everything We Are
New Patriots
Can’t Make This love Go Away
The World Just Gets Smaller
Power Reprise
Because Of You – 11th Hr. Mix
Finale



Available for the first time in more than 20 years Giraffe’s second CD The View From Here. This version is the entire CD as it was originally released.

This CD contains early versions of some of the material on TSOTT and Thud. The CD has been meticulously re-mastered from the original analog tapes. That and advances in CD technology have made this version much better sounding than the original. It is a must have for all KG fans.

One interesting note: Many of the original The View From Here CDs would not play making a playable version an even rarer commodity.

Tracklist:
Home
Progress
From Here To There
All Fall Down
The Way Back Home
Waiting For The Rain
Holding On with Both Hands
I Will Survive
Air Dance
Welcome Home

lunedì 27 febbraio 2012

Impact Fuze - Moscow (2011)


Ho conosciuto gli Impact Fuze dopo averli visti casualmente nominati da musicisti come Derek Sherinian e Jem Godfrey (che ha addirittura postato il video di Moscow nel suo blog) e scusate se è poco. Così ho pensato di girarli anche a voi. Breve presentazione:

Gli Impact Fuze sono un power trio di preparatissimi session man che hanno deciso di unirsi per registrare un lavoro di fusion con leggere inflessioni metal, partendo dall'eredità di Allan Holdsworth e arrivando alle moderne evoluzioni strumentali degli Aristocrats. I tre musicisti Damien Schmitt (batteria), Feodor Dosumov (chitarra) e Anton Davidyants (basso), di differente provenienza geografica (Francia, Russia e Uzbekistan), si sono incontrati a Mosca e lì ha preso forma questo album battezzato proprio con il nome della capitale russa.

sabato 25 febbraio 2012

British Theatre - EP (2012)


E' con eccitazione incontenibile che presento il primo frutto della collaborazione dei due ex Oceansize Mike Vennart e Richard A. Ingram. Un EP di tre tracce che naturalmente rimangono a loro modo collegate all'eredità di una delle migliori band degli ultimi anni. Chissà se la scelta di realizzare il materiale proprio oggi è voluta. Sì perchè, sarà un caso, è passato un anno esatto dall'annuncio dello scioglimento degli Oceansize. Quello che è certo è che non dovremo aspettare un altro anno per averne ancora, dato che un vero e proprio album è previsto per il tardo 2012.
Comunque sia passate parola, a differenza dell'anno scorso oggi è un gran giorno!


www.britishtheatremusic.com

venerdì 24 febbraio 2012

InMe - The Pride (2012)


C'era una volta l'emocore. Ovvero uno dei generi musicali che è stato vittima di una delle trasformazioni più equivoche della storia del rock. Partito dai prodromi di Rites of Spring, messo a punto dai Sunny Day Real Estate e portato ai massimi livelli espressivi dagli At the Drive-In, è ben presto diventato, con l'abbreviazione emo, un fenomeno da ragazzini. E' passato attraverso un vero e proprio processo di trasfigurazione - arrivando ad imporre uno stile di vita per teenagers - che ha poco o niente a che vedere con la scintilla iniziale.

Praticamente è divenuto una variante glam dell'originale, un po' come fu l'hair metal nei confronti dell'heavy metal. Gli InMe, da Brentwood, Essex, nella loro evoluzione, possono, forse, ben rispecchiare l'equivoco di fondo che ha colpito il genere. Hanno attraversato una prima fase di carriera che poteva spiegare questo fenomeno, dove un buon alternative metal viene suonato da ragazzi molto attenti al loro look (si veda il video di 7 Weeks). Lentamente quella fase è stata archiviata con il sigillo definitivo dell'album Herald Moth (2009) - che vide gli InMe sotto contratto con la Superball Music (l'etichetta di Oceansize, Dredg e Pure Reason Revolution) e un tour di supporto ai Biffy Clyro - un lavoro che si distaccava con maturità dal passato e aggiungeva molta sostanza "progressiva" al loro sound. Non bastasse ciò, a suscitare ancora più entusiasmo contribuì anche Saccharine Arcadia, uno dei tre inediti presenti nella raccolta Phoenix: The Best of InMe (2010).

InMe - Saccharine Arcadia by CDS Studios

Il gruppo ha ora appena pubblicato The Pride, prodotto anche grazie all'aiuto delle donazioni dei fan attraverso Pledge Music. Musicalmente è un proseguimento di Herald Moth senza molti cambiamenti, se non qualche riduzione di complessità in ambito compositivo. I ragazzi suonano un prog metal molto orecchiabile con melodie vocali melodrammatiche e tecnicismi elaborati, ma non troppo. Gli InMe, non dimenticando il loro retaggio, rimangono costantemente in bilico tra una persistente volontà di proporre imponenti ritornelli epici (il singolo A Great Man, la maestosa Guardian) e tentazioni ad aperture più elaborate, come i soli chitarristici e i riff di Reverie Shores, che, isolati dal contesto, possono fungere da tipico esempio di prog metal.

Le canzoni si muovono tra un continuo contrasto tra arpeggi semi-elettrici, che segnano le pacatezza delle strofe, e le esplosioni dei chorus, con muri di distorsioni che comunque stanno attenti a conservare una linea armonica (Moonlit Seabed, Pantheon). La voce di Dave McPherson, che nei momenti più estremi può variare dallo screamo al falsetto, ed in più un uso leggero di elettronica possono far somigliare gli InMe ad una incarnazione inglese dei Fair to Midland. La cadenza del cantato da ballad R'n'B di Beautiful Sky Gardens che si conclude in un coro pseudo sinfonico è una bella idea di scontro musicale. La conclusione un po' sottotono con Halcyon Genesis, dal vago sapore Enchant, e Legacy, che vorrebbe poggiarsi su un impianto da metal operistico, non vanno comunque ad intaccare un lavoro sicuramente non imprescindibile, ma godibile.

InMe - A Great Man (Stream) by I LIKE PRESS

http://inmeofficial.co.uk/

martedì 21 febbraio 2012

T.R.A.M. - Lingua Franca (2012)


T.R.A.M. è l'acronimo di un nuovo supergruppo il cui album (anche se si dovrebbe parlare di EP) debutterà il 28 febbraio per i tipi della Sumerian Records. Il quartetto è formato dalle chitarre ultra-virtuose di Javier Reyes e Tosin Abasi (Animals As A Leaders), da Adrian Terrezas-Gonzales ai fiati (The Mars Volta) e Eric Moore alla batteria (Suicidal Tendencies).

E' chiaro che riunendo in una band degli strumentisti di prima classe il risultato sia quanto meno eccelso. Infatti, quello contenuto su Lingua Franca, è un intenso prog jazz strumentale dalle declinazioni crimsoniane e fusion, non immune da inflenze moderne che sfociano nel math rock oltre che, naturalmente, nelle peculiarità dei gruppi dai quali i membri provengono. La traccia d'apertura Seven Ways Till Sunday è già in sé esplicativa nel frappore un livido riff hardcore ai fraseggi fusion del sax e variazioni latine.

C'è da aggiungere, però, che i quattro sanno imporre al materiale una propria identità, cosa non facilissima in tale ambito, unendo frenesia e sperimentazione a una creatività esecutiva davvero impressionante. Pezzi come Consider Yourself Judged o Endeavor mettono in luce le loro doti tecniche: sulla prima Moore è un regista ritmico alieno capace di trascinare le linee del sax in un vortice percussivo; nella seconda il dialogo tra chitarra e batteria è sincronizzato a livelli maniacali, senza contare lo spettacolare shredding finale. Se la fase dei Mars Volta di Amputechture vi è piaciuta penso che qui troverete molti elementi in comune.



Tracklist:

1.Seven Ways Till Sunday
2.Consider Yourself Judged
3.Endeavor
4.Haas Kicker
5.Hollywood Swinging
6.Inverted Ballad

sabato 18 febbraio 2012

GRICE - Propeller (2012)


Dietro al nome Grice si cela il polistrumentista Jim Peters, che in questo suo esordio Propeller ha avuto la fortuna di avere al suo fianco ospiti di lusso come BJ Cole, Markus Reuter, Lee Fletcher, Raphael Ravenscroft, il trobettista jazz Luca Calabrese, il violinista Steve Bingham e 05Ric. L'album in teoria è già acqustabile, ma avrà una realizzazione ufficiale in CD il 19 marzo tramite il sito della label Burning Shed.

Propeller è un lavoro a tratti affascinante, che si muove su territori raffinati, unendo canzone d'autore e sperimentazioni a volte world, a volte jazz, incorniciando queste influenze nell'aura benevola di un pop sofisticato. La vocalità di Peters, simile al crooning intellettuale di Tim Bowness, pone la musica art-rock di Propeller in una giusta prospettiva tra il pop sperimentale dei No-Man e un David Sylvian meno ermetico.




www.gricemusic.co.uk