Qualche volta è meglio rimarcare in grassetto una band che potrebbe essere passata inosservata. Nella lista dei migliori EP del 2024 avevo incluso e segnalato l'esordio dei Touchdown Jesus You Must Not Know Who You Are To Them. Adesso, a distanza di circa un anno, il quartetto dell'Ohio ha pubblicato il secondo EP It’s All Feast Or Famine e penso valga la pena soffermarsi su di loro un po' di più. Anche se sono americani è stata attaccata ai Touchdown Jesus un'etichetta che li paragona all'ultima onda punk prog inglese che comprende Black Country, New Road, Squid e black midi. Grossolanamente e ad una prima impressione, i riferimenti potrebbero andare anche bene ma, tra tanti vari esempi emersi ultimamente come influenzati dalle band citate, i Touchdown Jesus sono abbastanza intelligenti nella loro direzione da sganciarsi audacemente nel somigliare agli originali in modo troppo accentuato o comunque poco ispirato.
Le loro spruzzate di jazz e punk hanno il sapore più del potere iconoclasta di Cardiacs e The Tubes che non della compostezza naif di Black Country, New Road o della algida e idiosincratica decostruzione melodica degli Squid. Ad ogni modo, i due EP dei Touchdown Jesus rendono un'idea abbastanza precisa dell'eclettismo della loro proposta, dosando in modo equilibrato avant prog e post punk, sfruttando la perizia tecnica del primo e ricorrendo alla ruvidezza caotica del secondo. In quest'ultimo lavoro appena uscito i Touchdown Jesus danno un'ulteriore sterzata in termini di complessità e accorgimenti tematici, elaborati insistendo su parametri math rock e ancora più prog dei gruppi presi come paragone.