sabato 16 luglio 2022

Altprogcore July discoveries


Con un esordio indipendente risalente al 2018 e lodato anche da Hayley Williams dei Paramore, i Pool Kids tornano con un secondo omonimo album che si appresta ad essere un lavoro ancora più maturo e ben calibrato nell'applicare all'indie pop elementi di emo e math rock. 


Temple Of Shadows è un duo nato di recente dall'amicizia di lunga data tra Justin ‘JD’ deBlieck (ex-Ice Nine Kills) e Joel DeMartino (Moonstriker). La formazione è così recente che finora ha prodotto solo tre singoli: The Hermit, The Hanged Man e The Sun. L'ispirazione come intuibile arriva dai tarocchi e dal loro legame con l'alchimia, mentre dal punto di vista musicale il gruppo sperimenta un prog hardcore che ricorda un incontro tra Dead Letter Circus, The Mars Volta e Rage Against The Machine.
 
 

Horizon è il potente album d'esordio del trio di Seattle Museum Of Light, un concentrato di riff post rock e stoner forse non troppo inclini alle variazioni, ma piuttosto al consolidamento delle rocciose atmosfere imposte dal muro sonoro edificato dagli strumenti.
 


Ho notato il nome degli Art Thief  perché hanno accompagnato in qualche concerto come gruppo spalla i Thank You Scientist. Lo stile si allontana dal prog metal di questi ultimi, però è in consonanza con le deviazioni rock fusion virtuosistiche contaminate con generi come R&B e neo soul alla Hiatus Kaiyote e Snarky Puppy, aggiungendo un pizzico di estro folle alla Primus e Frank Zappa. Tough Crowd è il primo album di questo collettivo messo insieme da Smith che conta Joe Spinelli, Jeremy Truitt e Bryan Kopchak (batteria), Andrew Jordan e Damien Jackson (chitarra), Bryan Ponton (piano), Steve Frieder (fiati), Daniel Frankhuzien (violoncello), Aubrey Haddard e Julia Green (voce). 
  


Rohan Sharma è un giovanissimo tastierista australiano il quale con il moniker RO1 produce la propria musica che somiglia molto a prog fusion sotto steroidi alla maniera degli Arch Echo ed è un po' come se il gusto chitarristico di Plini per le melodie djent si fosse trasferito alle tastiere. Ma ovviamente su Errorist non mancano assoli di chitarra eseguiti da ospiti assortiti.
 
 

Un altro nome nuovissimo sono i Manor Gates che con l'EP Nothing Changes Except What Has To si vanno a collocare tra le tante proposte emo/math rock, ma con una buona personalità.

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