mercoledì 10 giugno 2020

Frost* - Others EP (2020)


Dopo aver rimesso insieme i Frost* in seguito ad una lunga pausa di riflessione, il mastermind del gruppo Jem Godfrey sembra non volersi fermare, fortunatamente aggiungiamo. Il nuovo EP Others è solo un assaggio di ciò che ci aspetta in futuro ed è compilato con brani rimasti fuori dal precedente Falling Satellites, album pubblicato ormai quattro anni fa. Ma nuove offerte sono all'orizzonte, in quanto i Frost* stanno preparando un nuovo album che se tutto va come deve andare vedrà la luce a settembre, al quale seguirà poi un'antologia con artbook dal titolo 13 Winters e conterrà anche il qui presente EP che per ora è disponibile solo in versione digitale.

Others è un perfetto compendio (o appendice) a Falling Satellites, ripercorrendo con Fathers e Clouda il percorso di quel prog rock bombastico e futuristico che caratterizzava tracce coraggiose e originali come Towerblock e Numbers. Il martellante utilizzo di percussioni elettroniche tra l'umano e l'umanoide, le inondanti tastiere sintetiche, gli effetti distorti di voce e strumenti, fanno come sempre del progressive dei Frost* un mondo a sé stante, totalmente avulso dal panorama attuale del genere. Godfrey fonde benissimo elementi pop, synthwave, techno e colto in un contesto più ampio che non stona mai, anche quando si tratta delle esagerazioni da capogiro, specie nel caso della infuocata tribal dance di Exhibit A.

Stupisce poi Eat, un pezzo che si serve dei parametri tecnologici pop del momento e dei loro conseguenti trucchi di arrangiamento, poi in un colpo solo rimette in riga popstar mainstream sopravvalutate come Billie Eilish, mostrando cosa si può fare nel medesimo ambito con giusto un margine di talento in più. Down è infine un chiaro tributo di Godfrey ai Genesis di The Lamb Lies Down on Broadway, citando, neanche troppo velatamente, l'intenzione dell'incipit della title-track adattandola all'interno di un dream prog delicato e sognante. In definitiva i Frost* continuano a non sbagliare un colpo, ormai il loro stile è riconoscibile e per fortuna non si lascia mai tentare da facili datati canoni prog nostalgici.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La migliore band della scuderia InsideOut.
Peccato per i tempi biblici tra una pubblicazione e l'altra.
AntonioC.