Nella diapositiva: altprogcore spiegato facile agli amanti del progressive rock |
Sono già passati 10 anni! Sarebbe meglio non iniziare una celebrazione con queste parole, anche perché non sono passati "già" 10 anni, il peso del tempo in realtà si è fatto sentire per ciò che riguarda l'ambiente musicale di cui si è sempre occupato altprogcore. Sono cambiate molte cose da quando decisi di aprire questo blog, in quel 29 novembre 2008, il suo senso e scopo oggi sono radicalmente cambiati. In questo tipo di circostanze generalmente si tende ad aggiungere anche "non avrei creduto di andare avanti per dieci anni", il fatto è che non ci sono mai stati limiti di tempo a questa cosa, per me scrivere è un atto naturale trasmesso prima di tutto dalla passione e credo si esaurirà non in una data prefissata, ma in base agli stimoli.
Certo, a questo punto sono un po' più disilluso di quanto non lo fossi nel 2008 perché credevo veramente che il genere di musica presentata potesse cambiare il panorama ed essere apprezzata da un maggior numero di persone. Per parafrasare Peter Hammill in Betrayed "quando iniziai ero pieno di sogni altruistici". L'idea di altprogcore risale in realtà al 2007, è stato forse il periodo più florido di scoperte che mi indicavano una nuova via musicale, quando negli anni precedenti avevo ormai sviscerato The Mars Volta, Coheed And Cambria, Dredg e Oceansize ci fu un aumento esponenziale di nuove ed eccitanti proposte come Circa Survive, Biffy Clyro, Kaddisfly, Aerogramme, The Dear Hunter. In realtà avevo già iniziato dal 2005 a promuovere qualcosa che andasse oltre la concezione classica del prog tramite le pagine della rivista Wonderous Stories (ora defunta). Ma solo in seguito mi fu chiaro che c'era un'omogenea scena musicale che stava cambiando qualcosa, sufficiente a dedicargli uno spazio autonomo che potesse evidenziare le sue caratteristiche.
Quindi l'idea rimase in embrione per più di un anno, non esente da titubanze da parte mia. La decisione definitiva si concretizzò con l'occasione di dare visibilità al libro sul progressive rock che stavo buttando giù in quel periodo, ispirato anche dal blog del critico musicale Alex Ross del quale avevo appena letto Il Resto è Rumore. Ma al di là di questo, la principale motivazione era la condivisione: ero sinceramente avvilito del fatto che nessuno in Italia, ma anche in buona parte d'Europa (ma sì, esageriamo!), si fosse accorto che il progressive rock stava cambiando significativamente e ancora in quell'ambito si parlasse solo di neo prog e prog metal. La ragione è che la nuova onda molto spesso era accolta da giovani ascoltatori che non sapevano neanche cosa fosse il progressive rock dato che tutti i siti web musicali da cui traevo informazioni erano statunitensi e avevano a che fare con il post hardcore e l'emocore piuttosto che con il prog, in più molti di questi sono oggi scomparsi (absolutepunk, decoymusic, ecc.).
Quindi, come dicevo prima, il panorama è molto cambiato, nel frattempo alcuni siti sono morti, altri sono nati negli anni più recenti e in alcuni di questi ho trovato delle affinità con lo spirito di altprogcore. Ora, detto questo, senza pretese di autocelebrazioni, vorrei sottolineare come altprogcore abbia anticipato la conoscenza di molte band delle quali in seguito è stato riconosciuto il valore (due esempi per tutti: Bent Knee e Thank You Scientist). Come più volte ho detto, l'intento principale per cui è nato altprogcore fu quello di proporre un'alternativa agli amanti del progressive rock classico, quello sinfonico e neo prog. Naturalmente, scrivendo nella nostra lingua, il blog non poteva che essere indirizzato al pubblico italiano e questa cosa mi ha fatto scoprire quanto sia restio ai cambiamenti a differenza di molti corrispettivi europei. Non solo, ma dopo dieci anni credo che ancora il nostro pubblico non sia pronto e forse non lo sarà mai, perché difficilmente potrà lasciarsi alle spalle la concezione di un progressive rock che esca fuori dai parametri precostituiti. Di conseguenza, un'altra cosa che speravo accadesse, ma così non è stato, era quella di creare un dialogo o una finestra per appassionati che potessero dibattere sulla validità o meno delle band presentate nel blog. Purtroppo in tutto questo tempo ho iniziato ad avere i primi veri riscontri, che comunque devo dire sono sempre stati molto positivi, solo quando decisi di aprire una pagina Facebook dedicata ad altprogcore, altrimenti temo non avrei mai saputo del gradimento o meno del blog da parte degli utenti. Quindi grazie a chi c'è stato e si è fatto sentire, però sì, anche a tutti gli altri. Ma voi, dopo dieci anni, ci siete ancora?
P.S. per l'occasione è uscita la seconda edizione del mio libro Altprogcore - Dal post hardcore al post prog riveduta e aggiornata, per ora disponibile su Lulu.com a questo indirizzo e prossimamente anche su Amazon.