mercoledì 17 maggio 2017

tricot - 3 (2017)


Arrivate al terzo album le tricot sono riuscite a fare il grande salto che porterà finalmente la loro musica oltre i confini del Giappone. O meglio, le tre ragazze di Kyoto c'erano già riuscite con una serie di concerti, EP e con i due album (T H E e A N D), assicurandosi la fedeltà di molti fan dediti sia al math rock che al J-pop. Sì, perché le canzoni delle tricot sono così irresistibili, ma allo stesso tempo funamboliche, da catturare immediatamente l'attenzione, solo che fino ad ora i loro dischi erano leggermente difficoltosi da reperire se non d'importazione (almeno in forma fisica). Adesso invce, grazie all'interessamento delle etichette Topshelf Records (per gli USA) e Big Scary Monsters (per l'Europa), il nuovo album delle tricot, intitolato semplicemente 3, è pronto per sbarcare in tutto il mondo.

Come biglietto da visita per chi ancora non conosce le trictot, 3 è quanto di meglio si possa chiedere. Recuperando i singoli Pork Ginger e Setsuyakuka, pubblicati già in passato, l'album si muove nei consueti ambiti math rock grazie a ritmiche e accordi tra il funky e il jazz, ma questa volta aumentano la componente punk pop in modo da costruire ritornelli trascinanti anche grazie all'ausilio di polifonie vocali ben dosate, una pratica che tocca il vertice nei coretti di Namu e di 18,19. Dall'irruzione di apertura con Tokyo Vampire Hotel alle brillanti arie simil disco di Yosoiki, le tricot alternano ritmiche lineari che improvvisamente si spezzano in tempi dispari o in veloci sincopati hardcore, costantemente tenute insieme da un invidiabile senso per la melodia. Persino quando le atmosfere si fanno più rarefatte, come su Sukima e su Munasawagi, le chitarre non di tessere trame intrecciate, mantenendo viva una certa tensione. Rispetto ai due album precedenti 3 si concentra sull'essenzialità, sostituendo le deviazioni prog con un uso più prominente di dinamiche quiet/loud, viene così mostrato un lato che ben sintetizza quanto le tricot abbiano da offrire sia in ambito math rock sia in ambito pop rock, incoronandole maestre del crossover tra queste due discipline.






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