Il mondo dell'emo math pop è meraviglioso: appare come una dimensione parallela multicolorata dove splende sempre il sole, incontri solo amici per la pelle e anche chi ti è sconosciuto ha sempre tempo per aiutarti con gentilezza ed il sorriso stampato in faccia. E' questo il quadro idilliaco che viene in mente ascoltando gli Origami Angel, un duo di amiconi affiatati appunto, formato da Ryland Heagy (voce e chitarra) e Pat Doherty (batteria) che grazie allo sfavillante esordio Somewhere City (2019) si sono costriuiti un seguito affezionatissimo e fedelissimo di fan a cui il titolo del secondo (doppio) album è dedicato: la Gami Gang. Proprio questo particolare fa capire quanto sia fuori dal comune il forte affetto che lega gli Origami Angel al proprio pubblico e viceversa.
Un'altra particolarità è che nel mondo dell'emo pop punk la concezione che regola la normale durata di un album è molto diversa da quella che ci ha abituati il mercato. E così, proprio come abbiamo imparato dai Grand Beach, A.M. Overcast e Miles Paralysis, quello che per chiunque verrebbe percepito come un EP, in questa dimensione priva di regole, corrisponde ad un album, mentre nel caso specifico di Gami Gang, che nei suoi cinquanta minuti avrebbe tutto il diritto di essere considerato un singolo full length, nel magico universo emo si trasforma in un doppio dotato di venti tracce. Il segreto per ricalibrare i nostri parametri quindi non è insito nella forma ma nella sostanza. Per gli Origami Angel e i gruppi sopra citati è consuetudine infatti condensare in pochi minuti un brano con miriadi di idee, tanto che il suo minutaggio minimo arriva ad appagare alla stessa maniera di una normale canzone. Il rischio è che tutto questo accumulo ad un primo ascolto possa lasciare indifferenti, ma dopo ripetuti tentativi il divertimento è assicurato e si viene assorbiti dalla ricchezza nascosta che ogni singolo brano ha da offrire.
Naturalmente, anche il clima che si respira ai concerti degli Origami Angel ha contribuito ad incrementare il rapporto speciale con il pubblico e forse questo doppio album è come un regalo per ovviare allo stop forzato degli show e cercare di rendere meno indolore l'assenza forzata dai tour. Gli Origami Angel si sono quindi dedicati ad un doppio proprio per dar sfogo alla creatività e aggiungere qualche elemento in più al già strepitoso Somewhere City. Per una buona parte delle venti tracce Gami Gang si propone di seguire le orme dell'esordio con riff al fulmicotone, tapping imbizzarriti e ritmiche imprevedibili, in cui l'attitudine punk e hardcore vibra nella frenesia del suo dipanarsi. E allora ritorna tutta l'abilità di Heagy e Doherty nel filtrare attraverso una coloratissima ruota panoramica di melodie power pop irresistibili le elettrificazioni sature di Self-Destruct, l'accenno al metal djent nell'easycore di Möbius Chicken Strip, le pirotecniche trame di Noah Fence e Mach Bike, fino a raggiungere atmosfere anthemiche su Isopropyl Alchemy o il paradiso del pop punk con Neutrogena Spektor e Blanket Statement.
Nell'altra parte invece il duo si cimenta in numeri inediti per loro, tipo ad esempio imbracciare la chitarra acustica per la delicata ballad Greenbelt Station o per le atmosfere elettroacustiche di /trust e Footloose Cannonball Brothers, arrivando ad orientarsi verso insoliti lidi sudamericani con Bossa Nova Corps. Come al solito nei testi si citano tante cose che appassionano i due: videogames, fast food, Pokémon e molto altro, tutto messo in musica con la proverbiale spensieratezza che li caratterizza per un album che è un'iniezione di buon umore e positività dall'inizio alla fine. Inutile citare oltre la caleidoscopica altalena emozionale che può trasmettere ogni traccia, poiché la sensazione è che i cinquanta minuti di Gami Gang abbiano tanto da offrire in densità musicale quanto un album del doppio della sua durata.