sabato 21 marzo 2020

Pure Reason Revolution - Eupnea (2020)


Chi se lo sarebbe mai aspettato di rivedere insieme i Pure Reason Revolution dopo che nel 2011, senza alcuna spiegazione ufficiale, si sciolsero all'improvviso. Eppure, dopo un altrettanto imprevedibile annuncio Jon Courtney e Chloë Alper sono tornati a lavorare insieme per un album di inediti, senza però prima riscaldare ed incuriosire il pubblico con la partecipazione al Midsummer Prog Festival in Olanda, tenutosi lo scorso giugno. Quindi, anche se ci troviamo in realtà di fronte ai 2/4 della formazione originale, Courtney e Alper già da quella performance hanno dato prova di un'importante dichiarazione di intenti sulla piega stilistica che avrebbe preso il corso della reunion. Suonando dal vivo per intero il primo album The Dark Third il segnale, poi confermato anche nelle dichiarazioni successive, era indirizzato verso un ritorno alle radici psichedelico-progressive di quel disco, senza però abbandonare in modo definitivo l'electro dance rock che emergeva dai successivi Amor Vincit Omnia e Hammer & Anvil.

Courtney e Alper sono stati inoltre gli unici due membri dei Pure Reason Revolution a rimanere attivi artisticamente: il primo con i Bullet Height insieme alla cantante Sammi Doll, la seconda con i Tiny Giant affiancata al produttore Mat Collins. Naturalmente entrambi i progetti riprendevano alcuni aspetti della musica dei Pure Reason Revolution, anche se declinati con una metodologia differente, molto più indirizzata al mainstream. Courtney al riguardo dichiara: “Non ho fatto musica per sei mesi o più, e poi ho iniziato a pensare: "dove sono?", "chi sono?" era come un reset musicale o qualcosa del genere. Sono tornato di nuovo in studio e quello che stavo facendo era molto più prog. Ho pensato quindi che non si adattasse ai Bullet Height, ma era più simile ai Pure Reason Revolution. A quel punto ho preso il telefono per parlare con Chloë e chiedergli se c’era interesse da parte sua ... mi ha detto che le sembrava un'ottima idea. "

Courtney in seguito è riuscito a coinvolgere nel processo di scrittura anche Greg Jong (primo chitarrista originale dei PRR), collaborando con lui a tre delle sei tracce dell'album, per dare ad Eupnea quell’inconfondibile tocco alla The Dark Third: “Avevo fatto alcuni demo per queste nuove cose su cui stavo lavorando e ho detto a Greg se voleva venire a Berlino per lavorarci insieme. Con lui abbiamo prodotto i primi demo che portarono al contratto con la Sony, quindi sarebbero state tracce come Apprentice of the Universe, Nimos & Tambos, e The Bright Ambassadors of Morning.” In effetti Eupnea conserva l’aspetto avventuroso psych prog di The Dark Third, ma anche con questo sguardo al passato, si percepisce un certo cambio diregistro molto attento ad intercettare le nuove tendenze del melodismo pop alternativo.

I due pezzi che aprono l'album, New Obsession e Silent Genesis, sono anche quelli scelti per anticiparlo e rendono abbastanza chiaro il modo in cui Courtney e Alper hanno organizzato il lavoro. La prima è un trattato riassuntivo sul doppio volto della band assunto durante la parabola dei tre album: art rock psichedelico tra pop ed elettronica senza però toccare i livelli dance di Hammer & Anvil. La seconda vuole dispiegare al contrario il potenziale electro space rock, assomigliando più alla sofisticatezza patinata synthetica degli Alan Parsons Project piuttosto che ai genuini trip dei Pink Floyd, anche se il piano elettrico della parte strumentale farebbe pensare il contrario. Come pezzi sono entrambi abbastanza atmosferici nel loro utilizzo di stratificazioni tastieristiche e anche quando irrompono le chitarre elettriche non trascinano mai verso veri e propri sussulti.

Eupnea procede quindi in tale direzione, però migliorando a dire il vero, anche se non in modo eclatante, dividendosi equamente tra brani più dilatati e prog e altri più contenuti che rientrano nel reame della forma canzone, riveduta con alcuni accorgimenti barocchi. A quest'ultima linea appartengono Maelstrom e Beyond Our Bodies, essenzialmente due ballate rock che dispiegano un potere ammaliante utilizzando spaziose armonie vocali e incalzanti crescendo elettrici. L'impegno della collaborazione con Jong aleggia invece sulle maggiormente strutturate Ghosts & Typhoons, che con la sua atmosfera elegiaca pare una outtakes da The Dark Third, e soprattutto nella title-track. Come miglior traccia di tutto l'album, un po' dovuta alla sua durata di oltre tredici minuti, si prende il tempo per riappropriarsi degli anni perduti, fluttuando tra synth futuristici alla Blade Runner e il marchio di fabbrica dei Pure Reason Revolution edificato da muri di archi che sostengono riff acidi e fuzzati.  

Eupnea si impegna ad accontentare entrambe le fazioni dei fan del gruppo, fortunatamente guardando più all'aspetto prog, ma questo è un perimetro che ormai conosciamo fin troppo bene e qualche sorpresa in più forse avrebbe giovato a questo atteso ritorno. Talvolta la nostalgia non va ricercata scavando a fondo nel passato, ma è più vicina di quanto si pensi.





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