lunedì 21 dicembre 2020

Corelia - New Wilderness (2020)

 
La storia di quello che è e sarà il primo e ultimo album dei Corelia rimarrà tra le più amare e disgraziate dell'epoca del crowdfunding. Quella che nelle intenzioni doveva essere una mastodontica ed epica opera prima di oltre novanta minuti, a causa di eventi fuori controllo si è trasformata in una gigantesca occasione mancata oltre che una dura perdita di credibilità della band nei confronti del proprio pubblico. Ma veniamo ai fatti.

Dopo essersi creati una solida fanbase e reputazione con l'EP Nostalgia nel 2011, il quintetto californiano annunciò una campagna Indiegogo per realizzare un ambizioso doppio album di debutto. Nel 2015 l'ammontare del contributo dei fan arrivò alla considerevole cifra di oltre 30.000 dollari, una somma ben al di sopra di quanto richiesto dai Corelia. Tutto secondo i piani quindi, si penserà. Non proprio. Il gruppo per circa un anno mantenne le comunicazioni con i finanziatori per poi sparire nel nulla e non dare più notizie sulla progressione dei lavori, facendo naturalmente imbufalire coloro che avevano anticipato il denaro per un'opera che sembrava a questo punto non esistere. Ma quella che appariva una truffa a tutti gli effetti ha avuto quest'anno un seguito inaspettato. I Corelia sono infatti riapparsi ad aprile con un comunicato che in pratica spiegava che la produzione dell'album aveva dovuto stopparsi improvvisamente a causa della salute mentale di un membro del gruppo il quale, a quanto pare, era l'unico in possesso delle tracce individuali degli strumenti e negli stadi finali dei lavori ha cessato ogni rapporto comunicativo con loro, rendendo di fatto impossibile il completamento dell'album. 
 
A far uscire allo scoperto la band è stata una trollata partita da una pagina Facebook fittizia chiamata "Corelias", attraverso la quale un sedicente ex membro del gruppo, poi rivelatosi un produttore de Los Angeles, dichiarava che avrebbe reso pubblico l'album. Vera o falsa che fosse tale affermazione i Corelia ci sono cascati e tornati quindi operativi dopo quattro anni di silenzio con un post su Facebook nel quale spiegavano finalmente cosa era successo. Una volta scoperto l'inganno, comunque, si sono decisi ugualmente a rendere disponibile una versione demo (poi rimasterizzata da un fan) di New Wilderness, promettendo anche di fare il possibile per rimborsare i fan delle somme versate, o almeno ciò che ne resta. 
 
Quello che possiamo ascoltare è un prodotto comunque vicino al suo stadio finale e i brani che emergono sono abbastanza definiti da far rimpiangere veramente che New Wilderness non riuscirà a vedere la luce nella sua forma compiuta. Anche in tale versione il disco si mostra di grande spessore, oltre che un'opera gigantesca e ambiziosa che racchiude tante sfaccettature che girano attorno al prog metal, dal djent al math, dal technical al thrash, dal power alla fusion. Per questo, nonostante la sua lunga durata, New Wilderness rimane godibile e soddisfacente, mentre in ogni brano si trovano idee differenti e un'alta qualità tecnica e compositiva, a partire dalla voce limpida e stentorea di Ryan Devlin. Veramente un peccato per i Corelia chiudere la loro storia in un modo così amaro: tra spreco di talento, fan delusi e un album non completato che li avrebbe potenzialmente proiettati tra i nomi di punta del prog metal.
 

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