martedì 28 aprile 2020

RIVIẼRE - Passage (2020)


A tre anni dall'uscita di Heal, esordio dei francesi RIVIẼRE, penso in pochi si ricordino del loro nome. Eppure quell'album costituiva un'autorevole prima prova, prodotta da Forrester Savell e molto vicina al prog metal intellettuale dei Karnivool. Durante il loro percorso i RIVIẼRE hanno perso il bassista e cantante (che ha abbandonato il gruppo nel 2018), diventando di fatto un trio con la decisione di proseguire senza rimpiazzarlo.

Passage è una seconda prova che rimane in ambito prog metal, ma che si allontana dall'ingombrante paragone con i Karnivool di cui godeva il pur interessante primo album. Sempre all'Australia comunque sembrano guardare i RIVIẼRE, con i forti echi tribali dei COG che si fanno strada su Wordless. Tutto sommato però la band cerca di essere più personale questa volta, cercando alternative, osservando altre possibilità sonore, che si risolvono portando sul tavolo passaggi chitarristici mutuati dal math rock (Shapeless) oppure onde soniche vorticose provenienti dal post rock (la title-track, Surface), oltre che pertinenti tracce di elettronica che aumentano l'atmosfera "retrofuturistica" (New Ghost, Pressure Steps).

In questo modo Passage assume dei connotati psichedelici e alternative rock, molto più incline ad aperture melodiche. Insomma, nulla di rivoluzionario, però apprezzabile come i RIVIẼRE abbiano mostrato la volontà di evolvere e cambiare.

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