venerdì 10 agosto 2018

Lines In The Sky - Beacon (2018)


Fare del buon progressive rock che includa influssi metal e fusion comporta una bella sfida quando si ha un line-up composta da quattro o cinque elementi come minimo, figuriamoci quando si è solo in tre. I Lines In The Sky provano a fare proprio questo: i fratelli di Nashville Jesse (chitarra, voce) e Bowman Brock (batteria), insieme al bassista Ben McAnelly, compongono un power trio di tutto rispetto che finora ha dato prova delle proprie competenze in materia con gli LP Hilasterion (2014) e Parallel Travel (2016), ma forse è con quest'ultimo Beacon che sono riusciti a racchiudere una definitiva dichiarazione d'intenti che riassume la loro estetica di rock tecnicamente energico e avventuroso che comunque si attesta all'interno di in un reame molto accessibile, grazie anche ad aperture melodiche rafforzate dalla voce di Brock che ricorda, nel suo timbro chiaro e stentoreo, l'estensione notevole di Ted Leonard (Enchant, Spock's Beard).

Avendo quindi solo tre strumenti a disposizione i Lines in the Sky ne fanno un uso strutturato, molto denso, e spingono al massimo le loro possibilità con groove intricati nelle sovrapposizioni tra chitarra e basso tra Brock e McAnelly (entrambi musicisti con educazione classica) e la batteria costantemente in carburazione. Quindi, anche se emerge indubbiamente questa tendenza di AOR con aperture pop, il trio mette bene in chiaro le abilità di cui è capace nel riassumere riff di natura math rock e post hardcore, come fosse una band appartenente alla scuderia Equal Vision Records (i Coheed and Cambria potrebbero essere un paragone calzante), e allo stesso tempo imporsi con avvolgenti arie del miglior prog metal sinfonico simile ai già citati Enchant (si ascolti la title-track).

Come conformazione e competenza tecnica si può azzardare un parallelismo con i Godsticks, ma il paragone finisce qui, dato che i Lines in the Sky non posseggono la cupezza cervellotica del trio gallese, ma sono esteticamente più solari e solenni nelle loro tirate elettriche, come dimostrano Not About You o la malinconica Library che prende il volo nella parte finale. Teeth è molto efficace nel bilanciare toni da ballad e improvvise deflagrazioni math rock, così come Judith e Ancient Insult si compiacciono nell'architettare evoluzioni ritmico/melodiche continue. Beacon non ha la pretesa di reinventare il genere, ma è una bella collezione di groove metal fusion e math rock di gran piacevolezza e divertimento.



 https://linesinthesky.com

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