lunedì 9 aprile 2018

Intervista con i Girls in Hawaii


di Francesco Notarangelo 

Belgio, fine anni ’90: sei giovani ragazzi, quasi per gioco, iniziano a scrivere musica.
Un esordio folgorante, From Here to There (2003), che li impone all’attenzione della stampa locale e non.. un album delicato, sospirato, fatto di sbalzi d’umore e tensione (ascoltare Casper e Found in the Ground per rendersene conto). Un fuoco di paglia? Certamente no, perché le conferme, qualora ce ne fosse bisogno, arrivano dal capolavoro di Plan Your Escape (2008) e il triste Everest (2013) che li conferma come una delle band indie pop migliori degli ultimi anni.
Canzoni dolci, quasi malinconiche (soprattutto con Everest, album sofferto a causa della morte del giovane batterista, Denis Wielemans, avvenuta nel 2010 in seguito ad un incidente stradale) che lasciano senza respiro grazie ad una sapiente fusione di parti elettroniche con quelle acustiche.
Il 2017 è stato il loro ritorno, un ritorno alla luce, se così vogliamo definirlo, il tempo del lutto ha lasciato spazio ad una serenità generale condita dalla consapevolezza di essere ora padri di famiglia. Nessuna modifica nella struttura, solo la voglia di far emergere in ognuno di noi quella magnifica profonda malinconia - tristezza che solo un profondo tramonto sa generare, un tramonto fatto e costituito di toni caldi e freddi, proprio come la loro musica.


Come sono nati i Girls in Hawaii?
Siamo nati nel 2000 in una piccola città di Braine - L’Alleud. Una città molto piccola e noiosa a sud di Bruxelles. Non c’era assolutamente niente da fare, così per noi stessi, iniziammo a suonare insieme. Comprammo un registratore a 4 casse e iniziammo a comporre vere e propri canzoni che finirono per diventare il nostro primo album: From Here to There.


Perchè Girls in Hawaii?
Alla fine ogni gruppo deve avere un proprio nome. Girls in Hawaii era il nome di una nostra prima canzone quando ancora non conoscevamo la direzione della nostra band. Alla fine,qualcuno ci chiese di suonare ad uno show, quindi, preoccupati ed impauriti, pensammo: Perché no, Girls in Hawaii?


Cosa ascoltavate?
Abbiamo ascoltando un sacco di musica grunge. Le nostre prime influenze sono state infatti i Nirvana e i Pearl Jam. Anche i Grandaddy sono state una grossa influenza per noi, infatti adoravamo l’album The Sophtware Slump. Successivamente iniziammo ad amare un pò di musica elettronica per cui il nostro interesse finì in album come Kid A dei Radiohead o Third dei Portishead.


Sapete, vero, che alcuni canzoni compaiono nel film “I Nostri Ragazzi” di Ivano De Matteo?
Più o meno. Ricevemmo alcune richieste per sapere se la nostra musica poteva essere usata in un film. Beh spero che abbiano funzionato!



Cos’è cambiato da From Here to There a Nocturne?
Penso che le nostre vite e il concetto di musica stessa sia cambiato. Siamo passati da essere una band amatoriale ad essere professionisti. Credo che ora le nostre esperienze siano riflesse nella musica stessa. Anche la nostra meraviglia nell’ascoltare cose nuove è cambiata. Ora come ora vorremmo riuscire ad esplorare nuovi modi di scrivere ed esplorare nuove idee.


Che pensate della scena musicale belga?
Negli ultimi anni è migliorata tantissimo. In passato, non c’era un interesse così partecipativo e attivo. Ora invece ci sono diverse rock band nuove interessante e può solo che far piacere a tutti noi. Penso ad esempio a BRNS, Robbing Millions o a quelle elettroniche come Monolithe Noir e Marc Melìa (entrambe suoneranno prima di noi durante il tour).


Possiamo dire che nel vostro ultimo album, Nocturne, l’atmosfera è molto più serena?
Volevamo fare qualcosa di meno pesante e drammatico rispetto ad Everest, che come saprai è stato influenzato dalla tragica scomparsa del nostro batterista Denis. Quindi sì, sono felice di poter dire che Nocturne è più sereno e molto più leggero nei toni.


Come nascono i nomi per i vostri album?
Dipende, per Everest, ancora prima d’incidere avevamo già il nome. E' stata, invece, una dura scelta Nocturne, poiché avevamo 40 nomi possibili, ma non sapevamo quale scegliere.


Ci vediamo in Italia?
Certamente, questo mese: il 18 a Bologna, il 20 a Roma e il 21 a Torino.
Un abbraccio.



www.girlsinhawaii.be

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