domenica 25 giugno 2017
DEELAY - Deelay (2017)
DEELAY è il nome con il quale si presenta l'unione dei tre musicisti romani Dario Esposito (batteria), Federico Procopio (chitarra) e Roberto Lo Monaco (basso) ed è anche il titolo del loro primo album appena pubblicato dall'etichetta milanese AMS Records. Anche se parliamo di un esordio discografico il trio ha alle spalle varie collaborazioni ed esperienze in veste di session man nell'ambiente progressivo e pop italiano, esperienze che sono confluite nelle composizioni qui contenute e scaturite da un lavoro in cooperazione.
Quello che propongono i DEELAY è un interessante ibrido di post rock, fusion e progressive dove ognuno di questi ingredienti viene equamente dosato fino ad offuscare la linea che li separa e in modo da non poter ascrivere pienamente il gruppo in uno di questi generi. Vengono toccate varie corde stilistiche in modo personale ed originale che potrebbero attrarre anche i meno inclini a questo tipo di musica, un fattore che sicuramente vale come un risultato da tenere in considerazione.
Deelay rappresenta una sorta di confine ideale dove perdersi tra le trame strumentali di mondi musicali differenti che comunque collimano nelle visione comune di Esposito, Lo Monaco e Procopio, creando suggestivi paesaggi sonori che assumono varie forme con la chitarra e il basso che si scambiano ruoli solisti, mentre la batteria si preoccupa di orchestrare le ritmiche con tocchi delicati e mai invadenti. Nel flusso dei brani i DEELAY sanno ben amalgamare atmosfere contrastanti tra cornici di riverberi ambient, tocchi minimali, sprazzi di elettronica e improvvisazioni solistiche le quali talvolta animano uno spirito più prettamente rock, elementi presentati già nell'incipit con l'eterea Opening.
In generale prevalgono toni notturni e pacati descritti musicalmente in maniera efficace e suggestiva attraverso la title-track e Man Tra, ma a fare da protagonista è una dualità (richiamata anche dal titolo della terza traccia) che si ritrova nei groove elettronici di Astral Projection e Apocalypse in Three Steps, andando a confluire in aperture fusion sempre caratterizzate da spezie psichedeliche, le quali rimangono la costante più evidente di tutte le otto tracce. Nei momenti più distorti, infatti, come in Awaken, Rough Landing e nei pattern blues di Duality, i DEELAY non perdono mai quel tocco onirico che ricopre la cifra stilistica dell'album. Una boccata d'aria fresca post rock, in un genere ultimamente troppe volte uguale a sé stesso.
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