venerdì 21 aprile 2017
Eternity Forever - Fantasy EP (2017)
Questo EP degli Eternity Forever potrebbe essere l'ibrido più anomalo che ascolterete quest'anno, già solo per il fatto che ne leggete un piccolo resoconto tra queste pagine. Se Fantasy EP si trova su altprogcore è perché ormai abbiamo imparato a conoscere bene i nomi degli autori che si celano dietro tale sigla: il supertrio è formato da Kurt Travis alla voce (Dance Gavin Dance, A Lot Like Birds), Ben Rosett alla batteria (Strawberry Girls) e Brandon Ewing al basso e alla chitarra (CHON). Un connubio di artisti interessante che però non si cimentano in post hardcore, math rock o progressive rock nel modo in cui hanno affrontato i propri gruppi d'appartenenza ma, se premete "play", al primo ascolto potrete rimanere spiazzati da ciò che hanno da offrire gli Eternity Forever: canzoni RnB e soul pop con melodie sensuali e radiofoniche che farebbero invidia a qualsiasi autore di black music.
Ma attenzione perché Fantasy EP, sotto sotto, è molto di più. E' un sopraffino esperimento di scontro tra stili: il sacro e il profano, il basso e il colto, il popolare e l'alternativo. La title-track funge come biglietto da visita che imposta l'atmosfera sinuosa attraverso dei riff chitarristici math funky molto simili a quelli creati dagli Strawberry Girls, ma è il cantato in stile quasi hip hop a dargli un'impronta più radicale. Il fatto che arrivi a gradire e a scrivere certe cose senza farmi venire l'orticaria credo dia la misura di quanto ci sia di buono in realtà in questo progetto. Per i restanti tre pezzi il gruppo si muove più o meno sulle stesse coordinate, in una varazione sul tema con lo smooth jazzy Letting Go, che rimane il pezzo forte, mettendo alla prova le doti math pop di Brandon Ewing, il quale è anche il protagonista degli arpeggi clean di All Alone e Movies. Forse è proprio la sua chitarra a fare la differenza per rendere riconoscibile l'impronta math rock, specialmente nei licks di apertura di Movies, all'interno di un EP in cui si nasconde un cuore tecnico, ma talmente accattivante da rappresentare una sorpresa da guilty pleasure.
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