venerdì 21 ottobre 2016
Mae - Destinazione: Vinile (tre ristampe eccellenti)
Il percorso della band Mae (un acronimo che sta a significare Multi-sensory Aesthetic Experience) è sempre stato piuttosto anomalo: anche se il quintetto è passato attraverso vicissitudini che gli ha fatto perdere e riacquistare i membri, conservando la costante dei fondatori Dave Elkins (voce, chitarra) e Jacob Marshall (batteria), non ha mai comunque smesso di fare tour, riuscendo inoltre a registrare i loro album con la formazione originale (con l'eccezione del sassofonista Jacob Clemens che abbandonò quasi subito per unirsi ad un certo Bruce Springsteen). A dire il vero, in questo momento sono quasi sette anni che i Mae non producono qualcosa di nuovo a livello musicale e ne sono passati quasi dieci dall'ultimo album in studio Singularity (2007). Pur rimanendo tutt'ora in attività, le ultime tracce del gruppo risalgono ai tre EP a tema pubblicati in modo indipendente tra il 2009 e il 2010 (m)orning, (a)fternoon e (e)vening che saranno ristampati in un triplo vinile l'anno prossimo. Nel frattempo la Spartan Records ha in serbo per il 28 novembre la ristampa (sempre in vinile) dei loro primi due album (che poi sono anche i migliori) Destination: Beautiful (2003) e The Everglow (2005) pubblicati originalmente dall'etichetta Tooth and Nails Records.
I Mae nascono come una band con la peculiarità accessibile dell'indie rock, ma che nel sottostrato rivelano un gusto per le deviazioni meno scontate e romantiche proprie della seconda ondata emocore guidata da tipi come Sunny Day Real Estate e sviluppata con caratteri mainstream da altri come Weezer e Jimmy Eat World. Ma se l'emo generalmente è appannaggio delle ornature elettriche delle chitarre, la novità portata in dono dai Mae nel loro splendente esordio Destination: Beautiful sono le tastiere di Rob Sweitzer che aggiungono ai brani un tocco di freschezza e piccole spore electro-prog. Passando dai sing-a-long contagiosi di Embers and Envelopes, This Time is the Last Time e All Deliberate Speed, per poi trovare ritornelli dal taglio inaspettatamente irregolare e sospeso in composizioni dall'andamento pop rock come Sun e Summertime, fino alla ballata sentimentale Giving It Away, il connubio tra chitarre e tastiere crea una strana alchimia da prog pop che sarà sviluppata con maggior rigore nell'album successivo.
Come una band emo che si rispetti, i sentimenti hanno sempre giocato un ruolo principale nella musica dei Mae tanto da diventare il soggetto del secondo album The Everglow, un concept che non racconta una storia vera e propria, ma bensì i mutamenti emotivi che assumono i nostri atteggiamenti in una relazione d'amore. Stravolta i brani abbracciano un orientamento quasi AOR nei chorus cristallini di Suspension e Mistakes We Knew We Were Makin, nei fluidi arpeggi pianistici di Sweitzer su This is the Countdown, Painless e Breakdown, per tornare ad un poderoso emo rock su Someone Else's Arms, la title-track e Anything. Quello che fa la differenza sono ancora gli arrangiamenti che ripropongono ritmiche, stratificazioni e passaggi atmosferici che solitamente non appartengono al pop rock in senso stretto, ma che provengono da un'estetica prog. In ogni caso sono due album notevoli che vi consiglio di scoprire.
www.whatismae.com
www.spartanrecords.com
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