mercoledì 4 febbraio 2009

UMPHREY'S McGEE - Mantis (2009)

Il gruppo americano Umphrey's McGee (da Chicago) rappresenta un caso anomalo nel panorama del progressive rock. Nonostante album di indubbia qualità, una carriera più che decennale e concerti a ripetizione, sono ancora ignorati dalla maggior parte dei fan del progressive. Sarà che quello degli Umphrey's McGee non è progressive puro, ma si va piuttosto ad avvicinare alla tradizione delle jam band americane della quale i Greatful Dead furono i principali esponenti.
Un caso simile, direi quasi identico, fu rappresentato negli anni '90 dai Phish (anche loro mai inseriti ufficialmente nella categoria progressive), band a cui gli Umphrey's McGee sembrano ispirarsi musicalmente, ma soprattutto come filosofia di gestione del gruppo.
Gli Umphrey' McGee in pratica, come i Phish, basano la propria forza sulla centralità del concerto visto come una festa collettiva: improvvisazioni costanti, libertà ai fan di registrare le esibizioni e scalette che vengono costantemente cambiate sono all'ordine del giorno. Inoltre esistono, disseminati nel web, veri e propri archivi dei loro concerti, nonchè podcast e download ufficiali.
Per dare un'idea dei consensi riscossi dalla band e, soprattutto, dalle loro performance, si può citare la partecipazione del giugno 2002 al Bonnaroo Music Festival. In quell'occasione, con oltre 30 gruppi che si esibirono di fronte ad un pubblico di 100.000 persone, gli Umphrey's McGee furono gli artisti che vendettero più CD di ogni altro, compresi Norah Jones e Trey Anastasio dei Phish.
La band ha anche sviluppato un personale approccio all'improvvisazione. Una delle session più prolifiche, nata in una stanza di un hotel chiamata "Jimmy Stewart Ballroom", ha dato anche il nome alle loro jam concertistiche battezzate da allora "Jimmy Stewart". Nel loro live Jimmy Stewart 2007, composto esclusivamente da improvvisazioni, compare la traccia What is Jimmy Stewart? che spiega la loro tecnica.
Il gruppo è stato soggetto a vari cambi di formazione dalla sua nascita nel 1997, ma i membri costanti sono rimasti negli anni Brendan Bayliss (chitarra, voce), Joel Cummins (tastiere, voce) e Ryan Stasik (basso).

Mantis, uscito il 20 gennaio di quest'anno, è forse l'album più progressive degli Umphrey's McGee e anche quello che mi sentirei di consigliare come partenza per muoversi all'interno del loro rispettabile corpus discografico.
Mantis, oltre a questo, non è il solito album di prog sinfonico, con momenti pastorali e riflessivi o lunghi assolo di sintetizzatore, ma sprigiona un'energia prettamente legata alla vitalità della lunga gavetta concertistica. Un pò come se avessero trasportato i loro live su disco.
I pezzi sono più articolati che in passato e quasi tutti superano la durata dei sette minuti e per apprezzare i vari strati sonori necessitano più ascolti.
Notevolissima anche la caratura degli arrangiamenti con linearità melodiche e armonie vocali profuse lungo tutto l'album. La title track, Cemetery Walk, Turn & Run sono i brani di punta, tutti improntati su costanti variazioni che testimoniano le capacità d'improvvisazione degli Umphrey's McGee.

www.myspace.com/umphreysmcgee

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