Il trio di Seattle No Edits, che in origine si chiamava Fixtures, si ripresenta con un convincente e ruvido lavoro dal titolo We All End Up the Same. I No Edits con cognizione dicono di ispirarsi ai gruppi della label Dischord Records e infatti le loro dinamiche math rock che si sposano con accesi toni post hardcore si rifanno tanto ai Faraquet quanto ai Fugazi con un tocco di meticolosità esecutiva alla Shiner.
I Vower nascono come supergruppo formato da eccellenti ex provenienti da tre band molto apprezzate, ma che si sono sciolte troppo presto, della scena post hardcore, heavy prog inglese. Joe Gosney e Liam Kearley erano rispettivamente chitarrista e batterista dei Black Peaks, poi Rabea Massaad chitarrista nei Toska ed infine dai Palm Reader si aggiungono Rory McLean al basso e Josh McKeown alla voce. L'EP apricity non fa che amalgamare il meglio delle tre band in un continuo saliscendi di metal atmosferico e scariche di pesanti assalti post hardcore.
A dispetto della copertina lovecraftiana che può suggerire un metalcore esoterico, il gruppo di Los Angeles Classified Blind nel suo EP d'esordio Songs of the Silent Sea: Vol.1 suona un solare, frizzante e brioso math rock con grandissima attitudine ed esperienza.
I Seneca sono una band inglese che ancora deve farsi notare come si deve. Eppure il loro mix di punk, prog e math rock potrebbe essere apprezzato da chi negli ultimi i tempi si è interessato alla wave sperimentale proveniente dall'UK con gruppi come black midi, Squid e HMLTD.
A cinque anni dall'esordio tornano i Quiet Lions con l'EP The Long Recovery che riparte da dove li avevamo lasciati con Absenteesism con il loro mix di hard math rock stemperato da melodie magniloquenti e sontuose.
1 commento:
Sto ascoltando ora i Classified Blind e sono stupendi!
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