venerdì 3 maggio 2019

Altprogcore May discoveries


Gli Edge of Reality nascono nel 2012 come progetto di Joey Frevola, chitarrista dei Kyros, i cui membri si sono stabilizzati ultimamente dopo tre album in studio. Il 31 maggio uscirà il quarto In Static che è il primo lavoro a vedere alla voce Jesse Brock dei Lines in the Sky che si è unito alla band nel 2016. Lo stile è un prog rock con venature metal e altri elementi bizzarri come l'influenza dei Cardiacs che emerge dal singolo Puzzle Man.




A dispetto del nome john makay non è un musicista solista, ma in realtà un duo francese che suona math rock come fosse una band completa, fatta e finita. Nell'EP crom si trovano grandi momenti come l'ultima traccia Corail.



The Biology of Plants è un quartetto australiano entrato da poco a far parte della sempre stimolante etichetta Art As Catharsis, con la quale pubblicherà il secondo album Vol.2 il 14 giugno. Il gruppo offre un bello squarcio di neo-classica, fusion ed elettronica senza tralasciare poliritmie tipiche del math rock.




Creazione del tastierista Eitan Kenner, l'album 8Ball City (in uscita il 23 maggio) si appresta ad essere una delle sorprese prog rock del 2019. Datato di un arsenale di tastiere pronte ad immergersi nelle declinazioni più avventurose del prog, dal jazz alla classica, all'elettronica fino all'etnico, Kenner, a giudicare dalla title-track che anticipa l'album, si dimostra legato sia alla tradizione (in questo caso Gentle Giant) sia alle nuove espressioni prog fusion vicine a Project RnL e Anakdota.




Un EP di debutto di grande effetto questo Plastic Jazz del quartetto math rock Le Grand, proveniente da Kansas City. Il gruppo si è garantito una buona fama grazie a numerosi live show locali che hanno affinato il loro stile funambolico. Come il titolo Plastic Jazz lascia intuire, la materia sonora viene maneggiata dai Le Grand con grande fluidità e flessibilità, mettendo in risalto le loro abilità.



Gruppo o singolo musicista non è dato sapere, si sa solo che questo progetto dal nome Gentle Robot proviene dal Pakistan, ma suona una musica dal respiro internazionale con canzoni imprevedibili che partono dal cantautorato art pop e si dimostrano piuttosto eclettiche nel loro sviluppo: dal prog al jazz, dal folk all'avant-garde.

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