domenica 20 gennaio 2013

COHEED AND CAMBRIA - The Afterman: Descension (2013)


Infine eccoci arrivati alla seconda (e conclusiva) parte del concept album The Afterman che sarà pubblicato il 5 febbraio, a quattro mesi di distanza da Ascension. Questo secondo capitolo denominato Descension rappresenta una degna prosecuzione del suo predecessore. L'album completa e fortifica tutti quegli elementi che già erano presenti in Ascension, facendo di Descension una nuova prova riuscita. Quindi, molto di quello che è stato detto, rimane valido anche in questo caso. Ciò che troviamo qui è invece una visione possibilmente più "pop rock" e, azzarderei, quasi solare dei Coheed and Cambria, lasciandosi alle spalle molti dei toni cupi e melodrammatici che avevano caratterizzato le loro opere precedenti. Descension è un lavoro che fa presa quasi immediata sull'ascoltatore grazie ad una serie di brani talmente memorabili da consegnarci uno degli album più azzeccati da Claudio Sanchez e compagni.

Pretelethal apre con un'atmosferica onirica e quasi inconsueta per i Coheed and Cambria, che porta dritti verso il primo cavallo di battaglia Key Entity Extraction V: Sentry the Defiant, meastosa e dura come le altre quattro sezioni presenti su Ascension. Qui siamo già in pura estasi hard rock alla Rush, dei quali i Co&Ca sembrano una versione riveduta e corretta per le nuove generazioni. The Hard Sell con la sua cadenza funk, mascherata molto bene sotto i colpi dell'hard rock, vuol rendere forse omaggio ad Another Brick in the Wall, part 2, opinione che si rafforza con l'arrivo dell'assolo molto gilmouriano. 



Con Number City arriviamo alla canzone più orecchiabile della collezione: un'elettronica sbarazzina introduce un furbo tema rock funk. Il chorus ci coglie quasi di sorpresa grazie ad un cambio di tonalità, una sezione di fiati (essenziale e non invadente), bel ritmo e molto cantabile. Gravity's Union ci riporta alle atmosfere che sono più congeniali al gruppo: un maestoso hard prog che riprende addirittura le reminiscenze di un pezzo stellare come The Crowing.

Da questo punto in poi più ci si avvicina al finale più crescono le emozioni. Away We Go e soprattutto la conclusiva 2's My Favorite 1 sono due canzoni di grande impatto melodico che andranno annoverate tra le cose migliori della band, dimostrando come i Coheed siano capaci di sfornare dei potenziali hit single che canteresti e ascolteresti per ore. Spensierate alla maniera dei Van Halen e dei Journey, qui siamo dalle parti del miglior classic rock americano. La ballata acustica Iron Fist è una nuova The Afterman, mentre Dark Side of Me alterna dolcezza e malinconia non rinunciando ad un bel chorus potente. Non è una coincidenza che Claudio Sanchez abbia scelto la graphic novel come media per dare corpo alle storie narrate in The Amory Wars. La musica dei Coheed and Cambria sembrerebbe infatti perfetta per fare da sfondo alle avventure fantastiche che una volta apparivano in riviste a fumetti come Métal Hurlant.

Un bilancio delle due parti di The Afterman lo si potrebbe riassumere in una ritrovata e rinnovata vena creativa che privilegia uno snellimento delle forme, il parziale allontanamento da impostazioni seriose e apocalittiche, delineando i contorni di un moderno AOR per uomini pensanti. Difetti? Veramente pochi, e anche se ce ne fossero ero troppo impegnato nel godermi il grande ritorno in pista di questo gruppo per notarli. Sarebbe il caso di aggiungere: "Welcome Home Coheed and Cambria!".



www.coheedandcambria.com


BONUS:
Key Entity Extraction V: Sentry the Defiant (acoustic version)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come hai fatto ad ascoltarlo tutto quanto se deve ancora uscire?

Lorenzo Barbagli ha detto...

Se guardi indietro in questo blog compaiono altre recensioni di album che devono ancora uscire. Scrivendo per una rivista e per un blog può capitare che talvolta gli addetti stampa ti contattino per offrirti materiale in anteprima come promozione, altre volte ci sono canali meno ortodossi.