venerdì 23 settembre 2011

TURNS - Out (2011)

Parlavamo qualche post fa di Retromania e quale regione migliore della Scandinavia si può avere come esempio se si parla di musica. Negli anni '90 è stata la terra d'eccezione per la rinascita di certo prog nostalgico con Anekdoten, Änglagård, Landberk, ecc. L'album di debutto dei norvegesi Turns è una nuova pietra angolare da aggiungere al lotto. Qui le coordinate sono però leggermente spostate verso lidi da pop rock jazz quasi (strano a dirsi) solare. 

Anders Tjore, compositore principale e leader dalla band, ha investito cinque anni di lavoro su Out e dalla ricercatezza degli arrangiamenti si sente. Durante questo periodo Tjore (già nella band di pop elettronico Montée) è stato coadiuvato dall'arrivo degli altri membri Harald Fagerheim Bugge (sassofoni, flauto, clarinetto), Are Reichelt Føreland (tromba, flicorno, piano), Magnus Hængsle (voce), Marcus Forsgren (chitarra), Christian Engfelt (basso) e Karim Sayed (batteria). 

La musica di Out è un pop orchestrale di splendida fattura con largo uso di polifonie vocali con tanto di archi e fiati a condire il tutto in un "wall of sound" alla Phil Spector. Le atmosfere ci fanno tornare al suono californiano degli anni '60, ma non c'è solo questo: l'utilizzo di raffinatezze jazz abbinate alla psichedelia e a tematiche formali non sempre convenzionali fanno pensare ad un ipotetico sodalizio tra Beach Boys e rock progressivo. I parallelismi con musicisti connazionali sono molto semplici: si va dai Motorpsycho di Let Them Eat Cake, agli ultimi Dungen fino ai Liquid Scarlet.  

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