Arrivati al quarto album in studio con Polysomn, questa volta i finlandesi Kairon; IRSE! cercano una nuova propettiva al progressive rock rispetto al precedente Ruination. Dai vortici retro-progressivi del passato, adesso la band si immerge completamente in sognanti e caleidoscopici impasti di chitarre e sintetizzatori che si perdono tra elettrificazioni metal e scintillanti riverberi dreamgaze. C'è da dire che l'universo sonoro psichedelico toccato da Polysomn collega a vari strati e vari incastri generi come il post rock, lo shoegaze lo space rock e il dream pop. Lo spettro di tonalità e sfumature stilistiche si può già cogliere nella spaziale Psionic Static e nella seguente Retrograde che profuma leggermente di art pop anni '60.
Con Welcome Blue Valkyrie l'album entra nel vivo grazie a liquidi riflessi floydiani che si spalmano in un mare shoegaze e ammantano tutto con toni impalpabili e aleatori. Le reiterazioni synth-elettriche di An Bat None formano un apocalittico loop che si mette in contrasto, a seguire, con le atmosfere notturne di Mir Inoi. Nelle esplosioni concentriche di Hypnogram e White Flies si ripristinano quelle avvolgenti arie anni '70 da cavalcata psichedelica e jam spaziale, mentre la conclusiva breve title-track è un postulato sul Todd Rundgren più progressivo e sperimentale, quello dei primi Utopia e del solista Todd. Polysomn si muove tra passato e presente con invidiabile ispirazione e svela un gruppo ancora troppo sottovalutato nel panorama psych prog, che però grazie a questo album potrebbe riscuotere meritati consensi.