sabato 15 agosto 2020

Honorary Astronaut - EP001 (2020)


Dopo due album da solista in stile sinfonico, la mente dei The Dear Hunter Casey Crescenzo, si è inventato un altro progetto da portare avanti in solitaria e lo ha battezzato Honorary Astronaut. Questa volta Crescenzo abbandona l'orchestra e ritorna su binari prettamente alternative rock. Il primo singolo, tratto da un EP di cinque tracce che uscirà ad ottobre, prende il titolo di Final Dream Machine e stilisticamente sembra molto più disimpegnato rispetto ai The Dear Hunter. Riguardo a questi ultimi le news riportano che il gruppo sta ultimando la produzione del primo album che aprirà una nuova saga dal titolo The Indigo Child.

Ecco quanto ha da dire Crescenzo sul progetto Honorary Astronaut:

"Hi everyone. I made a thing that isn't The Dear Hunter. Don't fret, though. I can explain. While I have been diligently at work on the newest TDH project(s), it became clear earlier this year that we would need to rethink the schedule we had in place. While this offered additional time to craft and nurture these projects, it also meant more time to spend within a holding pattern, surrounded by unfinished art. This feeling is difficult for me to cope with, as I had grown accustomed to the consistency of releasing new music every 1-2 years. The gestation period for this current project was already uncharacteristically long, due to a number of reasons, but the addition of this indeterminate state off suspended animation wore on me, and I felt a stir-craziness that could only really be satiated by seeing something, no matter how small, through from inception to completion. Enter Honorary Astronaut. At first, I planned to unearth and rerecord a few previously unheard demos, but as I transitioned into studio mode, and found myself spending the bulk of my days on this music, I leaned towards making something new. The result is a 5 song ep, written (with the exception of one track from some years ago) and recorded in late spring. I don't know that it would do me good to try and describe it. Not for the sake of it being indescribable, but because- what would the point be? I can just show you. Today, I am sharing the song "Final Dream Machine" with you, via a lyric video created in collaboration with Erez Bader. We hope you enjoy it."

https://www.caveandcanarygoods.com/collections/honoraryastronaut

 
 

 

sabato 8 agosto 2020

The Fall of Troy - Mukiltearth (2020)


C'era una volta (2002) una band chiamata The 30 Years War la quale durò lo spazio di un solo EP dal titolo Martyrs Among The Casualties. Da quel gruppo formato da quattro ragazzini di una scuola superiore di Mukilteo, Washington sorsero poco dopo i The Fall of Troy e il resto è cosa nota, visto che con i loro primi tre album in studio furono tra i precursori del post hardcore più spericolato e sperimentale.

Dopo essersi sciolti e tornati insieme, nel 2016 i The Fall of Troy Thomas Era, Tim Ward e Andrew Forsman hanno iniziato a pubblicare nuova musica con OK, ma Mukiltearth appena realizzato è qualcosa di leggermente differente. L'album torna indietro agli albori del trio e riporta la registrazione ex novo di sei tracce tratte dall'EP dei The 30 Years War con in più l'aggiunta di quattro nuovi brani. Nonostante il gigantesco spazio che separa la genesi del contenuto, Mukiltearth appare estremamente coerente a livello temporale, presentandosi selvaggio ed elaborato come solo i Tha Fall of Troy hanno saputo e sanno essere.

venerdì 7 agosto 2020

Good Tiger - Raised in a Doomsday Cult (2020)


Ormai il supergruppo dei Good Tiger, arrivato oggi al terzo album con Raised in a Doomsday Cult, non ha più bisogno di presentazioni. Dopo l'ottimo We Will All Be Gone, il quintetto dice l'addio ad uno dei suoi membri fondatori, il batterista Alex Rüdinger che si è trasferito nella band deathcore Whitechapel, e ha reclutato come ospite sostitutivo JP Bouvet dei Childish Japes, il quale ha suonato su tutte le tracce del nuovo album. La scelta per promuoverne l'uscita in questo anno funesto non è stata poi così lontana da simili iniziative (sullo stesso piano degli Sleep Token), cioè svelare una traccia a settimana fino al giorno della pubblicazione. In questo modo forse è stato più chiaro il lento e lieve mutamento stilistico del gruppo che ha abbinato la musica a video astratti e surreali che aggiungevano un senso di autonomia per ogni singolo, come a voler sottolineare la differenza sonora l'uno dall'altro.

Anche in questo terzo lavoro i Good Tiger riescono per certi versi a non ripetersi e, pur lasciando invariata e accessibile la loro formula di experimental post hardcore, ne esplorano il lato più progressivo e math rock. Raised in a Doomsday Cult rende possibile l'incontro tra aspetti antitetici come la volontà di sperimentare architetture complesse che vanno a diluirsi nelle linee pop rock evocate dalla voce di Elliot Coleman. Il concentrato messo in atto in questa sede dona una nuova luce alla furia pilotata dell'euforico esordio oltre che alle grandi aperture armoniche della seconda prova e allo stesso tempo preserva l'identità dei Good Tiger.

Le soluzioni melodiche immediate che si adattano alla tortuosità delle trame e la scelta dei suoni insoliti che richiamano l'ambient, il post rock e il math rock piuttosto che il metal sono come un suggerimento per confrontarsi e differenziarsi da altre band. Proprio per la metodologia con cui è stato presentato Raised in a Doomsday Cult appare abbastanza eterogeneo e per questo molto stimolante in quanto ogni brano ha qualcosa da offrire in termini di idee. Stimolante nella sua semplicità e gradevole nella sua complessità.

sabato 1 agosto 2020

Altprogcore August discoveries



L'esordio dei K Sera Collisions and Near Misses risale al 2013, all'epoca gli diedi poca attenzione, ma ultimamente con il protrarsi delle uscite dei The Dear Hunter l'ho riesumato. Infatti l'album non solo è stato prodotto da Casey Crescenzo, ma il suo contenuto è molto simile come stile alle peripezie art rock della band di Crescenzo.



INVERTED degli Animatist è un disco strumentale che riproduce vari sapori prog, dalla fusion al math rock, dal prog scandinavo al post rock.



Cameo Blue Estate è il secondo EP del gruppo francese Mascara che suonano uno shoegaze immerso in atmosfere space rock sulla stessa scia segnata dall'ultimo album degli Hum.



3223 è un trio strumentale argentino che riesce benissimo a far sovrapporre e a far incrociare i dettami stilistici jazz con quelli del prog sinfonico. Non il solito gruppo che suona fusion.



KRAZY KARL è un album da solista di Nnamdi Ogbonnaya, batterista del gruppo math jazz di Chicago Monobody. Qui Nnamdi si sbizzarrisce in un vulcanico ed eterogeneo caos musicale debitore delle follie di Frank Zappa e delle acrobazie di Mike Keneally.


I Braids sono sulla scena da alcuni anni, ma con questo Shadow Offering hanno raggiunto una ragguardevole maturità art rock tra Joni Mitchell, Kate Bush e Bent Knee. Forse il loro lavoro migliore e per questo da segnalare.



Dalla Corea del Sud non arrivano solo idoli K-pop, i cotoba ad esempio sono un quintetto di math pop. L'album name of The Seasons si ispira un po' alle tricot e un po' alle paranoid void, comunque sempre a math rock di provenienza dal Sol Levante.