sabato 12 gennaio 2019

The Jon Hill Project - Rebirth (2019)


Come suggerisce il titolo il primo album a nome The Jon Hill Project riguarda proprio una rinascita. Il titolare della sigla è infatti un batterista dal passato difficile che include dipendenza da droghe, episodi di bullismo da ragazzo e più recentemente il divorzio, dopo nove anni di matrimonio, dalla popolare YouTuber Jaclyn Hill (esperta di makeup e bellezza con cinque milioni di iscritti al suo canale) dalla quale ha ereditato una notorietà di riflesso che lo ha posto più volte sotto pressione. Hill ha quindi deciso di liberarsi da tutti questi demoni entrando per un periodo in una clinica di riabilitazione, ma soprattutto scegliendo un percorso alternativo che gli permettesse di condividere la sua esperienza. Hill ha quindi fatto leva sulle sue doti da compositore e intrapreso un percorso di guarigione attraverso la musica iniziato nel 2016.

Con l'aiuto del produttore Spencer Bradham e del chitarrista dei Tides of Man Spencer Gill, Hill ha collaborato nella stesura delle musiche per il suo esordio e messo su disco la propria sofferenza, aprendosi totalmente attraverso testi personali che raccontano la lotta ma anche la speranza per una nuova occasione. Da parte loro, Bradham e Gill sono stati in grado di riunire all'interno dell'album una serie di ospiti veramente impressionante al fine dare vita alle linee melodiche vocali delle canzoni. Pescando nel mondo del rock alternativo americano sono stati coinvolti Aaron Marsh (Copeland), Brennan Taulbee (Polyenso), Nate Barcalow (Finch), Tilian Pearson (Dance Gavin Dance), Donovan Melero (Hail the Sun, Sianvar), Keith Goodwin (Good Old War), Kerry Courtney (Goodnight Neverland), Casey Crescenzo (The Dear Hunter), Michael McGough (Being as an Ocean), Tanner Merritt (O'Brother), Nathan Hussey (All Get Out).

Musicalmente Rebirth si basa su brani alternative rock molto aderenti allo stile americano sospeso tra emo e indie rock, ma pur essendo l'album opera del suo autore, ha il pregio di far affiorare molte reminiscenze delle band dalle quali provengono gli ospiti citati e naturalmente il trio di autori si è dimostrato molto attento nella distribuzione dei ruoli in base al mood e alla tipologia dei brani. E così, quando compaiono Casey Crescenzo, Donovan Melero o Aaron Marsh, un sussulto di familiarità ci coglie all'improvviso. Ma un plauso va anche all'interpretazione molto coinvolgente di Flat Line da parte di Tanner Merritt che di solito con gli O'Brother si destreggia in ambiti molto più massicci. In questo senso Rebirth assume caratteristiche di una raccolta di artisti vari sotto la guida di un unico progetto.




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