mercoledì 31 ottobre 2012
Into It. Over It. - Audiotree Session
Credo di aver ribadito più di una volta che Evan Weiss è una delle migliori figure tra gli odierni cantautori "indie" americani. Con il moniker di Into It. Over It. ha già delle considerevoli pubblicazioni alle spalle e un tour acustico in solitaria che ha toccato anche l'Europa questa estate. Adesso è riuscito a costruirsi una vera e propria band per portare in giro ciò che in studio solitamente fa da solo e l'atmosfera live non fa che rafforzare delle già solide composizioni.
Session Tracklisting
1 Heartificial
2 Fake It
3 Humboldt
4 Where Your Nights Often End
5 Brenham, TX
6 Get Old or Die Tryin
7 Connecticut Steps
8 Fortunate Friends
9 Wearing White
10 Midnight Carroll Street
Since 2001 I had played, written, recorded and performed in bands. The Progress, Up Up Down Down Left Right Left Right B A Start, Map The Growth and Stay Ahead Of The Weather have been a few.
In 2007, I wrote, recorded and released a new song every week for an entire year. The free download project was called 52 Weeks. About 6 months after it’s completion it was formally released in June 2009 by No Sleep Records as a 2xCD.
The following year (2009/2010), I wrote and recorded 12 songs about stories and experienced I’d had in 12 different towns. These songs were spread across 6 split 7″ records that I shared with the bands CSTVT, Everyone Everywhere, Such Gold, Pswingset, Empire! Empire! and Bob Nanna / Lauren Lo. The following labels had a hand in releasing them: No Sleep Records, Topshelf Records, Count Your Lucky Stars Records, Evil Weevil Records and Mightier Than Sword Records. The collection of all 12 songs is called “Twelve Towns” and is now available through Topshelf Records on one CD/LP collection.
During the Summer of 2010, I recorded 5 songs about my experiences in 5 Chicago neighborhoods which appeared on a split CD/LP with my good friend KOJI. It was released by No Sleep Records in November 2010.
That same Summer, some friends and I banded together to write and record 5 songs for a 7″ record under the moniker Stay Ahead Of The Weather. It was released in December 2010 by No Sleep Records.
In July 2011, I recorded 12 brand new songs with the help of Ed Rose at Blacklodge Studios in Eudora, KS. These songs were to be released the following September by No Sleep Records on CD & LP. The album is called “Proper”.
http://intoitoverit.com/
sabato 27 ottobre 2012
Un grado di separazione: Thieves Kitchen, Sanguine Hum, Änglagård
Come forse qualcuno avrà notato gli Änglagård, con una mossa inaspettata, hanno improvvisamente cambiato formazione con il clamoroso rientro del fondatore chitarrista Tord Lindman. Gli altri due membri sono Erik Hammarström alla batteria e Linus Kåse alle tastiere, entrambi provenienti dai Brighteye Brison.
Ad ogni modo questo è il comunicato ufficiale:
We welcome Erik Hammarström, who plays drums and percussion with great groove, and keyboard virituos Linus Kåse. Back in the band is Tord Lindman on guitar and vocals.
At the moment we are rehearsing songs and writing new material. In 2013 we plan to play live again. We have been invited to play in Japan and it is planned for some time in March. We'll do one gig before that, probably in Stockholm. Later on we plan to also play gigs in Europe. The dates are not yet fixed, but we hope to be able to bring you more detailed plans shortly.
Inoltre, per dare prova che i lavori procedono su nuovo materiale, ecco un estratto dalle prove del gruppo:
http://anglagardrecords.com/Musik/tema1.mp3
L'ormai ex tastierista degli Änglagård Thomas Johnson è invece coinvolto dall'anno scorso nelle registrazioni del nuovo album della band inglese Thieves Kitchen, a proposito del quale si sa poco o niente se non che dovrebbe uscire tra non molto e che il nuovo batterista è Paul Mallyon (protagonista dei seguenti filmati) ex Sanguine Hum.
I Sanguine Hum stanno anche loro lavorando al materiale del nuovo The Weight of the World che uscirà nei primi mesi del prossimo anno. Ecco un estratto dalle registrazioni.
domenica 21 ottobre 2012
Steven Wilson dream team line-up e nuovo album
Un breve commento sul nuovo album di Steven Wilson. Come saprete il musicista è attualmente impegnato a Los Angeles per registrare il successore di Grace for Drowning insieme al leggendario produttore Alan Parsons. Wilson ci fa sapere che le registrazioni sono appena iniziate con il pezzo Luminol, l'inedito presentato durante l'ultimo tour e presente nell'imminente DVD Get All You Deserve.
Ma la notizia più bella, secondo me, è rappresentata dalla line-up davvero da sogno che Wilson è riuscito a mettere insieme. Oltre a Nick Beggs, Theo Travis, Adam Holzman e Marco Minnemann (che hanno accompagnato Wilson in tour), si è aggiunto il talentuoso chitarrista Guthrie Govan che con Minnemann (e Bryan Beller) ha già condiviso il funambolico trio The Aristocrats. La curiosità di tale sodalizio viene dal fatto che Wilson non si era mai misurato finora con un chitarrista dalle caratteristiche come Govan, noto virtuoso dello strumento. Wilson ha sempre preferito atmosfere, diciamo, dilatate e che prediligono paesaggi sonori privi di cascate di note. Forse imporrà a Govan un metodo di lavoro differente per tenere a freno la sua esuberanza, o forse lo lascerà libero, vedremo. L'album come è noto uscirà il prossimo anno, ma da tali premesse c'è da aspettarsi grandi cose.
edit: 18/09
beh, direi che la seconda parte risponde alla mia curiosità su Govan.
edit: 21/10
Oltre ad aver pbblicato altri video estratti dalle registrazioni in studio (ora terminate) Steven Wilson ha aggiornato le news riguardanti il prossimo album, il tour europeo e un nuovo sito web:
Recording for the next Steven Wilson album has wrapped in Los Angeles, and you can see clips of the recording sessions (still being added to) over on the official SW YouTube page.
There is still some work to do before work is complete, but the provisional track listing (subject to change) for the as yet untitled album is as follows:
1. The Holy Drinker (10.00)
2. Drive Home (8.00)
3. Luminol (12.00)
4. The Watchmaker (12.00)
5. The Pin Drop (5.00)
6. The Raven That Refused to Sing (8.00)
The album will be released towards the end of February on KScope in an array of formats (including a very special deluxe edition) and will contain 5 or 6 lengthy pieces. The line up on the album is SW (vocals, guitars, keyboards), Guthrie Govan (lead guitar), Adam Holzman (piano, Fender Rhodes, Hammond organ, Moog), Theo Travis (flutes, saxes), Nick Beggs (bass guitar, stick), Marco Minnemann (drums). The sessions in LA were engineered by legendary producer / engineer Alan Parsons.
http://stevenwilsonhq.com/
mercoledì 17 ottobre 2012
The Bending Space - EP (2012)
Damon Shulman (figlio di Phil dei Gentle Giant), dopo vari album a proprio nome (tra i quali segnalo l'ottimo A Brief Moment of Panic), ha formato, insieme ai figli Elliot e Rowan e a Mark Payne, il gruppo The Bending Space che ha pubblicato questo buon EP d'esordio.
domenica 7 ottobre 2012
COHEED AND CAMBRIA - The Afterman: Ascension (2012)
I Coheed and Cambria hanno rappresentato, congiuntamente a The Mars Volta e The Dear Hunter, una sacra trinità che ha tracciato le coordinate di un rinnovato post hardcore progressivo aggiornato agli anni Zero. Proprio i primi due gruppi hanno avuto una parabola artistica simile: dopo due album eccellenti si sono impantanati in un paludato manierismo del proprio stile. A deludere di più sono stati proprio i Coheed, tanto che non farei fatica a bollare i loro ultimi due lavori in studio come pessimi e, senza ripetermi, vi rimando a ciò che avevo scritto ai tempi di Year of the Black Rainbow.
Un certo sospetto per questo concept doppio (la seconda parte uscirà a febbraio) capirete a questo punto che era del tutto legittimo, infatti lo avevo liquidato abbastanza prematuramente. Questa volta però sono contento di essermi sbagliato dato che The Afterman: Ascension riporta la band di Claudio Sanchez in pista, facendolo somigliare tanto ad una nuova rinascita. Sanchez infatti, dopo aver narrato le gesta della famiglia Kilgannon, apre un nuovo concept, questa volta ispirato ad una costola della saga Amory Wars (a proposito, sapete che Mark Wahlberg e Stephen Levinson hanno comprato i diritti della storia per farne un film?), segnando il debutto al basso di Zach Cooper, oltre che il ritorno dietro i tamburi di Josh Eppard.
Certo, non c'è da gridare al miracolo, ma sicuramente The Afterman: Ascension è la cosa migliore del gruppo pubblicata dai tempi di In Keeping Secrets of Silent Earth 3. Se ascoltiamo Key Entity Extraction I: Domino The Destitute in effetti si ha l'impressione che non sia cambiato molto. Forse perché è il brano che resta più ancorato al passato, sia per le sue strutture, sia per gli accorgimenti stilistici. Altrimenti l'opera ci regala un pugno di brani rocciosi e anthemici dalla durata abbastanza contenuta (tanto che il lavoro non arriva a 40 minuti di durata, il che è una novità per i Co&Ca). Quindi cosa è cambiato rispetto agli album precedenti? Il primo dato lampante è che l'heavy rock del gruppo si è fortunatamente liberato di quell'alone kitsch quasi da glam rock pacchiano, responsabile di aver frenato la componente progressiva. Il secondo dato è che questa volta i pezzi hanno avuto il tempo di maturare un retrogusto psichedelico, tipo la dolce The Afterman, arrangiata come una ballata spaziale con tanto di violini. Anche se non sarà immediatamente lampante, ciò si nasconde pure tra le pieghe dei brani più aggressivi.
Il brano che più di altri mette in chiaro la ritrovata ispirazione per un rock ad alta tensione è la viscerale deflagrazione di Key Entity Extraction III: Vic the Butcher, quasi drammatico e serioso per quanto presenta toni dark. Anche se il vero pezzo da novanta arriva quasi nel finale con Key Entity Extraction IV: Evagria the Faithful, un soul progressivo dove la sapienza strumentale, melodica e ritmica del gruppo raggiunge livelli sopraffini. Da annoverare immediatamente come una delle migliori composizioni di sempre dei Coheed and Cambria. I pesanti riff da blues trasfigurato di Mothers of Men e Key Entity Extraction II: Holly Wood the Cracked pescano talmente bene nell'estetica del classic rock che potrebbero divenire dei nuovi cavalli di battaglia. Goodnight, Fair Lady potrebbe rappresentare invece il nuovo singolo scacciapensieri sulla linea di A Favor House Atlantic o Crossing the Frame. Insomma ogni pezzo nasconde una serie di conferme che fanno riprendere quota ad una band che avevo dato per finita.
www.coheedandcambria.com
giovedì 4 ottobre 2012
Hidden Hospitals - EP 002 (2012)
A poco più di un anno di distanza dal primo EP (001), David Raymond, Jared Karns, Steve Downs e John Scott tornano con un altro EP dalle stesse caratteristiche (5 tracce per circa 17 minuti di durata), intitolato significativamente EP 002. Dopo la dissoluzione dei Damiera il frontman David Raymond ha convogliato le forze in questo nuovo progetto che, a sorpresa, ha sfornato una delle cose migliori uscite nel 2012. EP 001 conteneva 5 tracce una meglio dell’altra e costituiva una prova indicativa solida e convincente. Gli Hidden Hospitals ci riprovano con un altro EP - piuttosto che un full length - che riprende il discorso esattamente dove lo avevamo lasciato. Lo stile rimane invariato sulle coordinate di un post hardcore dalle atmosfere altalenanti, non troppo aggressive e intensamente melodiche con alcuni appunti da fare.
I brani di EP 002 sono ugualmente epici e non utilizzano costruzioni complesse, ma risultano forse meno immediati rispetto a quelli del primo EP. Il che non va a scapito della qualità, anzi invitano a trovare le sottili raffinatezze che la band dissemina lungo il cammino, pur affidandosi ad arrangiamenti essenziali. La cosa aveva funzionato alla perfezione nel primo EP, qui richiede maggiore attenzione.
Featherweight è un perfetto inizio che riprende l’energia di Atonement e vi applica un’atmosfera più circospetta che aleggia nei versi al fine di far risaltare il ritornello. The Absence of Emotion parte con un veloce riff post hardcore che si placa con l’ingresso della strofa, lasciando il basso e la voce di Raymond alla guida, per poi tornare con potenza in primo piano come base del chorus. Picture Perfect pone ancora più in risalto il bilanciamento delle atmosfere: riflessivo e quasi mite prima, per poi esplodere con un’improvvisa detonazione di bassi potenti e chitarra stridente. Monsters è quasi un mantra sommesso con batteria programmata e un arpeggio in minore che trasmette inquietudine. Nel corso del brano un’impronta elettronica si fa strada lentamente, ma esso è per la maggior parte basato su una costruzione emotiva che trova il suo compimento nell’esposizione del ritornello finale. Lullaby è sicuramente il brano più orecchiabile, molto concitato e breve (solo 2 minuti e mezzo) con un chorus assolutamente irresistibile che nel finale ci viene proposto anche in versione sincopata.
La band di Chicago eredita dai Damiera il dono della sintesi il che è l’unico “difetto” di questi Hidden Hospitals, in quanto, arrivati alla fine dell’ascolto, vorremmo ancora più musica. Consoliamoci con il fatto che se si sommano i due EP si ottiene un album notevolissimo, sperando che il passo successivo sia finalmente un album completo.
martedì 2 ottobre 2012
The Tea Club - a novembre il nuovo album
Dopo due ottimi album, la band del New Jersey The Tea Club pubblicherà il terzo lavoro in studio il 15 novembre. Il titolo è Quickly Quickly Quickly e fino al 23 ottobre può essere pre-ordinato tramite il sito del gruppo. http://theteaclub.net
Tracklisting:
1). Firebears
2). The Eternal German Infant
3). Mister Freeze
4). I Shall Consume Everything
(Total Running Time – 42:35)
Chi ancora non conoscesse la band si può ascoltare in streaming i primi due album:
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