domenica 6 gennaio 2019

Altprogcore January discoveries


Guidati dalla pregevole e soave voce di Romy Ouwerkerk, il gruppo olandese Golden Caves ha esordito con Collision nel 2017, conquistando immediatamente i favori della critica prog più tradizionale. In effetti si tratta di un album che ha tutte le carte in regola per accontentare i fan del prog sinfonico moderno, con leggeri influssi metal, riconducibile a molte proposte della scuderia dell'etichetta InsideOut.



Dopo non aver avuto notizie per qualche tempo su nuove produzione della band math pop Venkman mi sono ritrovato per caso ad ascoltare la brava Kate McQuaide nel neonato gruppo Empires Decline che, dopo un piccolo EP, ha da poco pubblicato questo gustosissimo singolo dreampop-prog Incident Book con l'ex Jellyfish Roger Joseph Manning Jr. come ospite d'eccezione alla voce. Speriamo non spariscano prima del tempo come i Venkman, perché se queste sono le premesse chissà cos'altro potranno riservarci.



Essendo questo KEOR un progetto catalogabile come "one man band" e proveniente dalla Francia, portato avanti dal polistrumentista Victor Miranda Martin, per come è strutturato Petrichor nel suo progressive rock tra il sinfonico-elettroacustico-metal, mi verrebbe quasi da citare un parallelismo con i Demians di Nicolas Chapel.



Nuovissimo quintetto australiano guidato dal cantante dei Kodiak Empire, i Sum of Us con l'EP Sharp Turns in Dark Tunnels partono subito alla grande immersi in un musoclare math metal che, come loro stessi dichiarano, piacerà ai fan di Karnivool, The Dillinger Escape Plan, Leprous, nonché dei suddetti Kodiak Empire.

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