martedì 9 marzo 2021

A Lonely Crowd: ricercati, ufficialmente morti


Benvenuti al secondo appuntamento di quella che non era intesa come una rubrica ma, dato che stiamo parlando di un gruppo australiano anch'esso come i The Grand Silent System durato troppo poco, ho pensato di inserirlo nello stesso perimetro. Ma le similitudini non finiscono qui, dato che gli A Lonely Crowd, proprio come i loro conterranei, sono stati fautori di un tipo di prog del tutto personale e fuori dagli schemi rispetto a quello che siamo abituati ad ascoltare nel pur ricco mix di generi che oggi ricadono sotto quella definizione.

Formati a Melbourne dai fratelli Luke e Scott Ancell, rispettivamente chitarra e batteria, il quartetto si completa con il basso di David Morkunas e la voce, oltre che il flauto, della talentuosa Xen Havales, cantante con studi classici alle spalle. Il debutto avviene nel 2011 con User Hostile, album che si presenta nella sua peculiarità grazie ad un importante risalto dato al contenuto strumentale, forgiato da chitarre aggressive, ritmiche complesse, divagazioni etniche e vocalità molto elaborate. Gli arrangiamenti comunque appaiono essenziali e affilati al massimo, puntando quasi su un'attitudine punk e hard rock. L'ospitata al clarinetto della fiatista Karen Heath dei The Grand Silent System, sul brano Mustard Brush Tango, cementa ancora di più la parentela artistica e musicale tra i due gruppi. 

Naturalmente gli A Lonely Crowd non tardano ad inserirsi nella scena prog australiana, accompagnando i concerti di altre band tra cui Closure in Moscow, Cog, Dead Letter Circus, Twelve Foot Ninja, sleepmakeswaves, facendosi notare con performance convincenti (come testimoniano i video riportati qui sotto) ed entrando a far parte dell'etichetta indipendente Bird's Robe Records per il secondo album Transients, pubblicato nel 2014. Questo lavoro si dimostra ancora più creativo e articolato di User Hostile, dove gli A Lonely Crowd aumentano esponezialmente la propria visione musicale unica mano a mano che il disco si dipana e lo fanno attraverso pezzi spigolosi, con una durata media non tanto estesa, ma molto densi riguardo ad idee e strutture tematiche. La potente performance della Havales pone il gruppo tra l'art pop melodico e l'avant-garde strumentale che spazia dal jazz rock al RIO, dai King Crimson ai District 97. Sperimentazione e armonia sembrano essere il connubio che gli A Lonely Crowd hanno stabilito come loro parametri guida. 

La carriera del gruppo si conclude nel 2016 con l'EP Devil in the Detail, opera che volge talvolta in direzione di sonorità elettroacustiche e pone in risalto qualche polifonia vocale. In pratica una nuova esplorazione delle possibilità degli A Lonely Crowd che si evolvono verso arrangiamenti più stratificati e prog, lasciando da parte l'essenzialità dei due album precedenti, anche se è doveroso sottolineare come il quartetto compensava benissimo tale basicità strumentale grazie alla meticolosa abilità esecutiva. Fortunatamente, al contrario dei The Grand Silent System, tutta la discografia degli A Lonely Crowd è disponibile su Bandcamp.

 

P.S. I fratelli Ancell hanno da poco fondato una nuova band dal nome Beautiful Bedlam, il cui omonimo album d'esordio è previsto per maggio.

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