giovedì 9 maggio 2019

Twin Pyramid Complex - Regression Toward The Mean (2019)


Se c'è una band che non ha timore di spostare i propri confini al limite del paradosso quella corrisponde al nome di Twin Pyramid Complex. Reduci dall'assurdo tour de force Jinx Equilibria, che li presentava come degli eredi dei The Mars Volta in versione avant-garde spinto, questa volta il quintetto svedese aggiusta il tiro con la seconda prova Regression Toward The Mean. Per quanto si potessero rintracciare nell'esordio delle influenze, pur nella sua coraggiosa originalità, provenienti dal nuovo prog hardcore, Regression Toward The Mean appare come un'opera forse più personale. Oltre a questo, l'album segue un differente percorso stilistico che risalta immediatamente all'attenzione: non più lunghe digressioni multitematiche, ma un formato contenuto che comunque non rinuncia alla continua ricerca e deviazione dei percorsi musicali meno confortevoli e senza compromessi.

L'atmosfera esoterica che si riversa in tutti i brani è quasi da rituale live con strumenti impazziti in un apocalittico flusso di coscienza. Le ritmiche disarticolate che deviano incessantemente la loro traiettoria accompagnano chitarre space rock incalzate da groove matematici che sembrano prelevati dagli anni '60, mentre le voci psicotiche attraversano altrettanti registri al limite del parossismo, spingendo all'eccesso il carattere singolare delle composizioni. Ecco, di sicuro i Twin Pyramid Complex non covano velleità compromissorie per farsi compiacere facilmente, ma piuttosto mettono di continuo alla prova l'ascoltatore con il consueto assalto sonoro. Il fatto poi che Regression Toward The Mean contenga la bellezza di quindici tracce serve a rendere ancor più variegato l'universo della band, aggiungendo altri frammenti al quadro già difficoltoso e composito introdotto dalle spericolate elucubrazioni di Jinx Equilibria.

Nessun commento: